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Le giornaliste donne della BBC furiose: "Ci pagano meno degli uomini"

42 giornaliste e presentatrici della celeberrima emittente britannica scrivono al direttore generale: "Il gap era noto da tempo, vogliamo la parità salariale da subito"

Le giornaliste donne della BBC furiose: "Ci pagano meno degli uomini"

Alla "Beeb" è scoppiata la rivolta dalle donne. Quarantadue giornaliste donne della BBC hanno inoltrato una lettera aperta al direttore generale Tony Hall per chiedere il riconoscimento della parità salariale con gli uomini.

Nel Regno Unito dei diritti e del politically correct, infatti, può accadere che fra uomini e donne della televisione pubblica vi sia ancora un gender gap notevole. Secondo un documento reso pubblico dalla stessa emittente mercoledì scorso la donna più pagata (Claudia Winkelmann, conduttrice di programmi d'intrattenimento, ndr) non arriva a guadagnare 500mila sterline all'anno, mentre l'uomo più ricco, Chris Evans, ne percepisce quasi 2 milioni.

Scorrendo la lista dei 96 dipendenti che guadagnano più dello stipendio di Theresa May, pari a 150mila sterline, si scopre che mediamente le donne sono pagate assai meno degli uomini. Tanto da spingere 42 giornaliste e presentatrici a prendere carta e penna per indirizzare una missiva di fuoco alla direzione generale: "Ci avete promesso di azzerare il gap salariale entro il 2020 ma il problema era noto da anni. È ora di agire subito".

Una giornalista senior che preferisce non svelare il proprio nome ha rivelato a The Guardian: "L'azienda ci ha mentito per anni, a noi donne e alle persone di colore. Anche quando l'abbiamo scoperto e ci siamo battute contro il gender gap hanno continuato a mentirci. Se provi a fare qualcosa ti minacciando. È una lotta senza speranza."

Mentre Downing Street si limita a chiedere un resoconto sugli stipendi ancora più dettagliato per l'anno prossimo, il leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn non si fa sfuggire l'occasione per cavalcare la polemica e esorta la BBC a "guardarsi allo specchio".

L'azienda, per bocca del dg Tony Hall, tenta una difesa poco convinta sottolineando come le differenze di stipendio fra maschi e femmine siano 8 punti percentuali più basse della media nazionale. Ma in termini assoluti si tratta ancora di un divario inaccettabile.

Soprattutto per le giornaliste, che si dicono "furenti ma non sorprese".

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