L’USS Thunderbolt (PC-12), dodicesimo pattugliatore classe Cyclone della Marina Militare degli Stati Uniti è stato costretto a sparare alcuni colpi di avvertimento contro un’imbarcazione iraniana in rotta di intercettazione nel Golfo Persico settentrionale. L’episodio è avvenuto poche ore fa.
L’USS Thunderbolt con base a Bahrein, si trovava in addestramento di routine nel Golfo Persico con altre unità della US Navy quando ha rilevato un’imbarcazioni della Guardia Rivoluzionaria iraniana che procedeva in rotta di intercettazione contro la sua posizione. Secondo il Pentagono, l’equipaggio dell’USS Thunderbolt avrebbe più volte tentato di mettersi in contatto con la piccola, ma veloce imbarcazione della Guardia Rivoluzionaria iraniana non ricevendo mai risposta. L’ordine di aprire il fuoco è stato autorizzato ad una distanza stimata di 130 metri tra il pattugliatore statunitense e l’unità iraniana. Dopo la raffica calibro ’50 esplosa in mare, l’imbarcazione della Guardia Rivoluzionaria iraniana ha cambiato rotta. I comandanti della US Navy hanno l'obbligo intrinseco all’autodifesa.
Per la seconda volta nell’anno in corso, una nave da guerra statunitense è stata costretta a sparare colpi di avvertimento contro unità iraniane in rotta di intercettazione.
Lo scorso 8 gennaio, il cacciatorpediniere missilistico classe Arleigh Burke USS Mahan (DDG-72), ha sparato alcuni colpi di avvertimento contro quattro unità della Guardia Rivoluzionaria Iraniana nello Stretto di Hormuz, tra il Golfo di Oman ed il Golfo Persico. L’USS Mahan, armata con missili da crociera Tomahawk, scortava la nave d’assalto anfibia classe Wasp USS Makin Island (LHD-8) ed una nave di supporto logistico. Anche per l’episodio dello scorso gennaio, la flottiglia statunitense è stata avvicinata da quattro piccole imbarcazioni iraniane che, a velocità sostenuta, procedevano contro la loro posizione.
Il Pentagono conferma diversi tentativi di contatto radio tra l’USS Mahan e le unità iraniane. Rimarranno senza risposta. Invano anche le segnalazioni, tramite razzi di segnalazione (proveniente dal Mahan) e dai fumogeni, lanciati da un elicottero della Marina statunitense. Ad una distanza di circa 800 metri, il comandante dell’USS Mahan ordinava una raffica di tre colpi di avvertimento da una mitragliatrice calibro ’50. Soltanto in quel momento, le unità della Guardia Rivoluzionaria iraniana hanno cambiato rotta, allontanandosi dalla flottiglia statunitense.
Le iterazioni iraniane non professionali avvenute nel 2016 nella regione sono state più di 35, il 50 per cento in più rispetto a quelle avvenute l'anno precedente. La US Navy ha più volte ribadito la necessità di stabilire regole di comportamento tra l'Iran e gli Stati Uniti per evitare un conflitto armato. La Guardia Rivoluzionaria possiede circa mille piccole e veloci imbarcazioni utilizzate per pattugliare la costa iraniana. Il loro impiego è determinante nella tattica asimmetrica a sciame, perfezionata dalla fine del 1988 dalla Guardia Rivoluzionaria per interdire l’ingresso nel Golfo Persico.
Le navi che attraversano lo Stretto di Hormuz hanno un marginale spazio di manovra. La corsia di trasporto in entrambe le direzioni è di soli 2 miglia (3,22 chilometri) in larghezza, con 2 miglia (3,2 chilometri) di zona cuscinetto.
Attraverso lo Stretto di Hormuz transita un quinto dei flussi di approvvigionamento di petrolio del mondo. Mantenere aperto il traffico marittimo è essenziale per l’economia globale e gli importatori di gas e petrolio come Stati Uniti e Cina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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