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I terroristi arrivano da Est travestiti da profughi

La mafia bulgara guadagna mgliaia di euro per i documenti falsi con i terroristi possono aggirarsi indisturbati per tutta l'Europa

I terroristi arrivano da Est travestiti da profughi

“Numerosi indizi fanno pensare a sistematiche infiltrazioni di combattenti islamisti in Europa”. A scriverlo è Repubblica secondo cui “l’Isis sta estendendo la guerra all’Europa” facendo passare i possibili terroristi attraverso il fragile confine greco “dove approdano perfettamente mimetizzati tra la folla sterminata dei migranti”. Secondo Ioannis Michaletos, dell’Istituto greco di Analisi per la Sicurezza e la Difesa, tra i 200mila profughi siriani già arrivati in Europa “è certo – scrive la Repubblica – che tra loro si nascondano numerosi membri dell’Is”.

Sono principalmente tre gli itinerari che i terroristi dello Stato islamico usano per penetrare nel Vecchio Continente. Il primo è quello che parte dalla Siria e arriva alla Grecia, passando per il Bosforo insieme ai profughi siriani. Il secondo è quello che sfrutta il passaggio tra i vari staterelli formatesi con la dissoluzione dell’ex Jugoslavia, mentre il terzo è quello bulgaro. Un quarto, di cui si parla spesso ma non vi sono ancora prove concrete del suo utilizzo (almeno così sostiene Repubblica) è l’arrivo dei terroristi con i barconi di profughi che partono dalle coste della Libia. “Una volta ottenuto l’asilo politico, i rifugiati possono muoversi liberamente e lavorare in Germania. Un terrorista può farsi riconoscere quasi automaticamente il diritto all’asilo, purché possieda un passaporto un passaporto siriano, acquistabile in qualsiasi momento sul mercato nero; un documento d’identità autentico, che costa l’equivalente di 1200 euro”, si legge nel quotidiano di Ezio Mauro. Passaporto che può facilmente fornire anche l’Isis che controlla vari uffici anagrafici nei territori che governa.

“A quanto pare, nascondersi tra i profughi è l’espediente perfetto; e la Grecia è l’itinerario ideale. Ma in verità, il passaggio per la Bulgaria, che certo è il più avventuroso, rappresenta anche il maggior motivo d’allarme per l’Europa. Anche perché i terroristi provenienti da quel Paese - conclude l’articolo - si presentano come europei quasi autentici; non sono costretti a passare per i centri d’accoglienza e controlli d’identità, e hanno la possibilità di viaggiare facilmente in tutta l’Unione”.

La mafia bulgara guadagna tra i 200mila e i 300mila euro per ogni documento ma l’Isis ha collegamenti anche con i Paesi del Nord Africa con cui collabora ormai da anni.

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