Il più anziano di loro ha settacinque anni, ma sono ben dodici i membri della famiglia Mannan ad avere deciso di abbandonare la Gran Bretagna per unirsi al sedicente Stato islamico. Uno schema non nuovo, perché non sono il primo nucleo familiare a decidere di fare le valigie e partire per il jihad.
Rimanendo in Italia la loro storia assomiglia a quella della famiglia di Fatima Sergio, fermata quando ormai aveva deciso di unirsi all'Isis. Ma guardando nel più ampio panorama del jihad internazionale c'è anche il caso degli Sharrouf, che hanno lasciato l'Australia nel 2013 per la Siria.
La famiglia Mannan ha compiuto la sua scelta al ritorno da un viaggio a Dacca, nel Bangladesh di cui sono originari. Il volo di andata lo avevano preso lo scorso 10 aprile, l'11 maggio poi avevano volato verso la Turchia e da lì avrebbero raggiunto la Siria come molti, con un aereo o un bus verso le province meridionali del Paese.
Nei giorni scorsi è comparso su internet, sui canali utilizzati dai jihadisti un documento datato 3 luglio e attribuito alla "famiglia Mannan nelle terre di Sham". Nella lettera quelli che vengono identificati come i membri del nucleo familiare dicono di avere raggiunto "una terra libera dalla corruzione e dall'oppressione delle leggi umane e governata dalla shariah", la legge islamica.
In un taglia e cuci di espressione spesso sentite in bocca ai jihadisti, parlano di "una democrazia che sono stati costretti a ingoiare con la forza" e di una "scelta (lasciare la Gran Bretagna, ndr) che nessuno gli ha imposto", ma che è stata motivata dalla chiamata del Califfato a tutti i musulmani.
"Ci sentiamo più sicuri di quanto siamo mai stati", aggiungono. Parole che vogliono smentire dichiarazioni che sostenevano fossero stati rapiti e costretti a unirsi al sedicente Stato islamico. A denunciare la scomparsa erano stati due figli che Mannan ha avuto da un'unione precedente, che abitano a Luton.
Rajia Khanom, figlia di Muhammed Abdul
Mannan, 75 anni, e della moglie Minera Khatun, scrivono i quotidiani britannici, avrebbe legami con il gruppo fuorilegge al-Muhajiroun, lo stesso del predicatore radicale Anjem Choudary e di Siddhartha Dhar (Abu Rumaysah al-Britani), già in Siria da tempo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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