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Joe Kennedy: "La Russia immersa nella nostra democrazia"

Il deputato democratico Joe Kennedy ha replicato al discorso di Trump: "I bulli posso tirare un pugno, forse lasciare un segno, ma non hanno mai, neanche una volta, nella storia degli Stati Uniti eguagliato la forza e lo spirito di un popolo unito nella difesa del proprio futuro"

Joe Kennedy: "La Russia immersa nella nostra democrazia"

Il controdiscorso sullo stato dell'Unione, che il partito di opposizione tiene per replicare a quello del presidente, viene usato anche per lanciare nuove facce sulla scena politica. Quest'anno è toccato al deputato Joe Kennedy, pronipote di JFK e di Robert (Bob). Trentasette anni, avvocato, Joseph Kennedy III, più noto come Joe è stato eletto alla Camera nel 2012 e poi rieletto due volte nella sua circoscrizione del Massachusetts. Anche il padre, Joseph Kennedy II, è stato deputato nella stessa regione. Il Partito democratico ha affidato a lui l'onore (e l'onere) di pronunciare un discorso tv di alcuni minuti dopo il lungo intervento del presidente davanti al Congresso riunito in seduta comune.

Molto attento ai diritti civili e sensibile alla copertura sanitaria universale, Joe Kennedy ha parlato all'America da un garage del Massachusetts, a Fall River, con alle spalle un’auto dal cofano aperto. Grande attenzione ai dettagli e all'immagine: non indossava la giacca e si è sforzato di mostrare un tono appassionato e duro nei confronti del presidente.

"I bulli posso tirare un pugno - ha detto con aria di sfida - forse lasciare un segno, ma non hanno mai, neanche una volta, nella storia degli Stati Uniti eguagliato la forza e lo spirito di un popolo unito nella difesa del proprio futuro". L'erede della più grande dinastia politica americana ha voluto rispolverare l'anima liberal dell'America: "La nazione più forte, più ricca, più grande del mondo non deve lasciare nessuno indietro". Ed ha accusato Trump di avere attuato politiche divisive che lasciano troppi americani "arrabbiati, impauriti, dimenticati". "Questa amministrazione non prende di mira solo le leggi che ci proteggono - ha detto Kennedy - ma la stessa idea che siamo tutti degni di essere protetti". E ancora: "Noi sentiamo le fratture di un Paese diviso, l'odio ed il suprematismo marciano orgogliosamente nelle nostre strade".

Non poteva mancare un pensiero rivolto ai dreamers, i giovani immigrati arrivati da bambini negli Usa, che con le nuove politiche di Trump rischiano l'espulsione: "Noi combatteremo per voi, non ci faremo indietro".

Il giovane Kennedy si è soffermato anche sulla politica estera, con un accenno volutamente polemico. La Russia è "immersa nella nostra democrazia". Nel suo discorso Trump non ha fatto alcun accenno al Russiagate, sulle presunte collusioni tra la sua campagna e Mosca.

"Potremmo classificare l’ultimo anno come caos... ma è molto di più... non è giusto. Non è ciò che siamo". Non ha mai menzionato Trump ma ha parlato implicitamente di lui, di una "promessa americana" infranta da un’amministrazione che "che trasforma la vita in una gara in cui perché uno vinca l’altro deve perdere.

Siamo bombardati da una falsa scelta dopo l’altra - ha attaccato - minatori del carbone o mamme single". Kennedy ha descritto un sistema corrotto al vertice, ma ha concluso con un messaggio di ottimismo: "Lo Stato dell’ Unione ha speranza, è duraturo e resistente".

Guarda il discorso di Joe Kennedy

- Un passaggio del discorso di Kennedy con i sottotitoli (RaiNews)

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