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Kavanaugh, parla l'amico di università: "Beveva ed era violento"

Charles Ludington, collega di Yale del giudice della Corte Suprema, è pronto a muovere accuse molto pesanti

Kavanaugh, parla l'amico di università: "Beveva ed era violento"

Si complica la situazione di Brett Kavanaugh, il giudice della Corte Suprema accusato di molestie sessuali. Secondo un amico di università, Charles Ludington, il giudice, da giovane alzava parecchio il gomito e aveva spesso un comportamento che l'uomo definisce "attaccabrighe e aggressivo".

La posizione di Ludington è stata anticipata in queste ore dal Washington Post. Secondo quanto svelato dal quotidiano statunitense, l'ex collega universitario di Kavanaugh farà al'Fbi dichiarazioni molto pesanti. "Quando ho visto la testimonianza di Brett, mi sono venuti i brividi. A Yale, Brett era un bevitore abituale e lo faceva in maniera pesante. Lo so perché soprattutto nei nostri primi due anni di college, ho spesso bevuto con lui. In molte occasioni ho sentito Brett insultare e l'ho visto barcollare per l'effetto dell' alcol" ha aggiunto il testimone.

Il testimone ha ricordato poi il comportamento di Kavanuagh in occasione di un diverbio. "In una delle ultime occasioni in cui volontariamente socializzai con Brett, fui testimone di una sua risposta quasi ostile e del fatto che, lungi dal disinnescare la situazione, (lui rispose) gettando la sua birra sul volto del suo interlocutore, dando inizia a una rissa che finì con uno dei nostri comuni amici in prigione".

Le parole di Ludignton arrivano poi al cuore del problema. "Se ha mentito sulle sue azioni alla televisione nazionale, e in maniera più specifica sotto giuramento di fronte al Senato degli Stati Uniti, quelle bugie dovrebbero avere conseguenze. È in gioco la verità e credo che la capacità di dire la verità, anche quando questa non definisce una persona in maniera favorevole, sia una qualità fondamentale che cerchiamo nei giudici più potenti della nostra nazione".

E adesso queste dichiarazioni saranno prese molto seriamente dalla commissione del Senato che sta valutando le accuse di molestie sessuali nei confronti del giudice scelto da Donald Trump.

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