L'afroamericano ucciso ​era stato fermato 52 volte

Castile era stato fermato in precedenza almeno 52 volte in zona e multato per infrazioni minori, come eccesso di velocità, guida senza marmitta o senza cintura di sicurezza

L'afroamericano ucciso ​era stato fermato 52 volte

L'America è sull'orlo della guerra civile. Prima c'è stato l'omicidio del trentasettenne Alton Sterling, ucciso martedì a Baton Rouge, in Louisiana, durante una colluttazione con alcuni agenti di polizia che gli hanno sparato al petto e alla schiena ferendolo mortalmente mentre lo trattenevano a terra. L'uomo non avrebbe nemmeno cercato di mettere mano alla propria pistola, ma comunque sarebbe stato aggredito dai poliziotti prima con un taser e poi a colpi di pistola. La polizia sarebbe stata allertata dalle segnalazioni di alcuni residenti preoccupati per la presenza di un uomo armato che minacciava i passanti nei pressi di un negozio. Poi c'è stato il caso analogo a Minneapolis, nello Stato del Minnesota: l'afroamericano trentaduenne Philando Castile è stato ucciso da un poliziotto con un'arma da fuoco mentre cercava la patente richiesta dagli agenti durante un controllo. L'uomo avrebbe detto agli agenti di essere in possesso di un'arma da fuoco regolarmente registrata. La fidanzata ha documentato live su Facebook l'omicidio in diretta.

Adesso però si apprende che l'afroamericano non era la prima volta che veniva fermato dagli agenti per un controllo. Castile era stato fermato in precedenza almeno 52 volte in zona e multato per infrazioni minori, come eccesso di velocità, guida senza marmitta o senza cintura di sicurezza. In totale aveva collezionato almeno 6.

588 dollari di ammende, anche se 86 violazioni erano state archiviate. Lo scrive l'Ap, citando documenti giudiziari e chiedendosi se Castile era un guidatore indisciplinato, sfortunato o preso di mira da poliziotti con pregiudizi contro i neri, come sostengono i suoi famigliari.

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