Un italiano dalla parte giusta: miliziano contro l'Isis. E' la storia di Marcello Franceschi, 25 anni, di Senigallia nelle Marche. Dopo aver visto gli orrori della guerra da cooperante, però, decide di imbracciare il fucile e combattere a Kobane contro gli estremisti dell'Isis. "Ho visto gli occhi dei bambini che lottano - racconta a Vanity Fair - e ho scelto di aiutarli". Dalla Turchia entra in Siria da clandestino. Poi inizia l'addestramento. Marcello fa presto ad andare in prima linea. Così in poche settimane si trova al fronte col mitra tar le mani. Con la sua unità, si trova a pochi metri dal nemico: il compito è controllare i movimenti degli estremisti. "Esplosioni, pallottole, cannonate sono continue. Devi stare sempre con gli occhi aperti", spiega.
"Pochi conoscono la verità", afferma. La sua scelta non ha entusiasmato la famiglia. "Il nostro progetto si chiamava Rojava calling. Mi sono staccato dai centri sociali e ho informato pochissime persone. A mia madre ho detto la verità. Non era d'accordo. Anche alla mia ragazza ho detto la verità. Mi ha fatto promettere che l'avrei fatto solo questa volta".
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