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Il Mali straccia l'accordo sul rimpatrio dei clandestini

Il governo del Mali ha fatto sapere che non accetta l'accordo siglato con la Ue sul rimpatrio dei cittadini maliani che sono irregolari in Europa

Il Mali straccia l'accordo sul rimpatrio dei clandestini

L'11 dicembre veniva annunciato un accordo tra l'Unione Europea e il Mali per la riammissione nel paese africano dei migranti maliani che in Europa non hanno ricevuto asilo. Un accordo che è stato fatto dal Ministro degli Esteri Olandese Bert Koenders dopa la visita a Bamako.

In quell' occasione Koenders aveva specificato che l'accordo nel suo complesso interessava diversi punti e impegnava l'Unione Europea e il Mali a rafforzare le frontiere, a creare posti di lavoro e ad agevolare il ''ritorno dei richiedenti asilo respinti''. Ma già all'indomani della firma, che aveva fatto applaudire i capi di stato europei che vedevano in questo trattato uno spiraglio per intraprendere un percorso nuovo nelle politiche migratorie, ecco che il Ministro degli esteri maliano però dichiarò che nel testo non c'era nessun riferimento alla firma di un accordo che prevedesse il rimpatrio dei connazionali maliani che erano illegalmente in Europa.

Un primo passo che faceva temere che il patto si sarebbe sgretolato ancor prima di prendere vita e infatti così è stato. Martedì, il capo della diplomazia maliana Abdoulaye Diop, nel corso di una conferenza stampa insieme al ministro degli Esteri, Abdourhamane Sylla ha infatti dichiarato in modo lapidario: ''Il Mali non ha intenzione di monetizzare la sua dignità, anche se l'Unione Europea è un partner per lo sviluppo" .

E quindi nessun accordo, e nessun rimpatrio.

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