Marsiglia, l'attentatore aveva vissuto in Italia

Avrebbe vissuto con la mogliore ad Aprilia, in provincia di Latina

Marsiglia, l'attentatore aveva vissuto in Italia

Aveva avuto a che fare con la polizia francese in sette diverse occasioni dal 2005 ma non era mai stato condannato e non era noto ai servizi antiterrorismo l'uomo che ha ucciso due ragazze prima di essere a sua volta ucciso dai militari ieri a Marsiglia. A dichiararlo è stato il procuratore della Repubblica di Parigi, François Molins. L'ultima volta l'aggressore era stato fermato il 29 settembre a Lione per un furto in un negozio e in quell'occasione aveva presentato un passaporto tunisino. Era rimasto in stato di fermo fino al pomeriggio del 30 settembre.

Tuttavia, l'uomo non è stato trasferito in un centro di detenzione per un motivo assurdo: l'ufficiale che avrebbe dovuto firmare l'ordine era assente. Inoltre, secondo la stampa francese, c'era anche un problema di disponibilità di posti in detenzione sabato mattina.

Le forze di sicurezza francesi gli attribuiscono sette identità diverse. L'uomo aveva presentato agli agenti di Lione "un passaporto tunisino rilasciato il 18 novembre 2014 a nome di Ahmed H., nato il 9 novembre 1987 a Bizerte". "Questa identità, così come i diversi nomi forniti sono sconosciuti ai servizi antiterrorismo, nessuna condanna figura a suo nome", ha dichiarato.

L'uomo sospettato di essere l'autore dell'attacco avvenuto ieri a Marsiglia, nel quale sono morte due ragazze, aveva presentato un passaporto tunisino quando era stato arrestato dalla polizia a Lione e poi rilasciato due giorni fa.

Lo ha riferito il procuratore di Parigi, Francois Molins, in conferenza stampa. L'uomo, secondo Le Point, si era trasferito in Italia dove, tra il 2009 e il 2017, aveva ricevuto un permesso di soggiorno poi scaduto. Avrebbe vissuto con la moglie ad Aprilia, in provincia di Latina.

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