Minaccia di Hezbollah: "Pronti a colpire Israele"

Il capo dell’Hezbollah libanese, Seyed Hassan Nasrallah, ha preannunciato questa sera "una rappresaglia" contro Israele per l’uccisione, avvenuta a Damasco, di Samir Kantar

Minaccia di Hezbollah: "Pronti a colpire Israele"

Come da copione, il capo dell’Hezbollah libanese, Seyed Hassan Nasrallah, ha preannunciato questa sera "una rappresaglia" contro Israele per l’uccisione, avvenuta a Damasco, di Samir Kantar, un dirigente militare delle milizie sciite libanesi. Mentre una calma carica di tensione è tornata al confine tra Libano e Israele, dopo lo scambio di colpi di razzi e mortai che ieri aveva fatto temere una riesplosione del conflitto tra Stato ebraico e lo stesso Hezbollah.

I bombardamenti di ieri sono stati un "grave incidente" ha detto il generale italiano Luciano Portolano, comandante dell’Unifil, che domani riceverà il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita ai "caschi blu" italiani della forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel sud del Libano.

Tuttavia Portolano - ai cui ordini operano circa 10mila militari di una trentina di Paesi, tra i quali oltre 1.000 italiani - ha fatto sapere di essere "in stretto contatto con le parti e di averle invitate al massimo autocontrollo per evitare ogni escalation".

"Le parti - ha aggiunto l’alto ufficiale - mi hanno assicurato il loro impegno a mantenere la cessazione delle ostilità e per ora la situazione è calma". Ma, come era nelle aspettative e come sempre avviene in questi casi, in un discorso tenuto dagli schermi della televisione Al Manar, di Hezbollah, Nasrallah ha detto che la rappresaglia contro Israele avverrà "al momento, nel posto e nel modo appropriato".

La violenza era esplosa improvvisa ieri lungo il confine dopo l’uccisione di Kantar, avvenuta nel quartiere residenziale di Jaramana a Damasco e attribuita dalle milizie sciite libanesi ad un raid dell’aviazione israeliana. Kantar in passato era stato detenuto in Israele e condannato a tre ergastoli per un attacco risalente al 1979 in cui erano stati uccisi un agente di polizia, un uomo e la figlia di questi, di quattro anni.

Nel 2008 era stato rilasciato nell’ambito di uno scambio di prigionieri tra Israele e Hezbollah. Di lui si erano poi perse le tracce, fino alla sua morte in Siria, dove probabilmente partecipava alle operazioni delle milizie libanesi alleate del presidente Bashar al Assad.

Oggi un gruppo di insorti siriani, "I cavalieri dell’Hawran", una delle milizie che si dice affiliata all’Esercito libero siriano (Els), ha rivendicato con un video l’uccisione di Kantar, affermando che Israele non ha nulla a che vedere con l’attacco. Ma Nasrallah ha definito "patetica" questa affermazione, dicendo che l’attacco è stato compiuto da aerei israeliani che hanno lanciato missili guidati contro l’edificio dove si trovava Kantar.

Dopo che la notizia dell’attacco era stata diffusa, ieri, non meglio identificati miliziani hanno sparato tre razzi dal sud del Libano verso la regione israeliana della Galilea settentrionale. Poco dopo, Israele ha risposto con colpi di mortaio nell’area da cui erano partiti i razzi. Ma non sono state registrate vittime. Oggi migliaia di seguaci di Hezbollah hanno preso parte alla periferia sud di Beirut ai funerali di Kantar.

È in questo clima di tensione che è attesa la visita di Renzi.

"Domani sarò in Libano per visitare una scuola Unicef che ospita bambini profughi e per augurare il Buon Natale, dal profondo del cuore, alle nostre truppe che guidano il contingente delle Nazioni Unite, viva l’Italia!", ha scritto il presidente del Consiglio nella sua newsletter. Dopo la visita ai ’caschi blù, il premier ha in programma un incontro con il primo ministro Tammam Salam e un colloquio con il presidente del Parlamento, Nabih Berri, prima di rientrare in Italia in serata

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