Fin dalla sua elezione, Papa Francesco ha tenuto a recuperare nella Chiesa un'immagine di povertà ed essenzialità. Un'immagine che stona con quelle arrivate oggi dalla Turchia dove Bergoglio ha incontrato il premier Erdogan in una sfarzosa "reggia",
Il Pontefice stato infatti il primo ospite ad avere varcato la soglia del nuovo sontuoso palazzo presidenziale di Ankara, uno dei più grandi del mondo, simbolo evidente e molto discusso del potere di Erdogan, criticato soprattuto per i costi e il mancato rispetto delle norme ambientali. Uno sfarzo tale che l’ordine degli architetti della Turchia aveva scritto al Papa una lettera affinché boicottasse questa visita per evitare che si desse legittimità a quel che considerano come un edificio costruito illegalmente.
Il palazzo presidenziale è costato più di mezzo miliardo di dollari ed è costruito su un terreno donato da Mustafa Kemal Ataturk, il fondatore della moderna Repubblica turca, allo Stato perchè fosse usato come parco. La reggia di lusso faraonico, dove il nuovo presidente turco si è trasferito tre mesi fa, rappresenta secondo gli architetti, il simbolo dell’autoritarismo di Erdogan. La costruzione del nuovo palazzo presidenziale ha suscitato la rabbia anche degli ambientalisti che lo ritengono un esproprio del poco verde che è rimasto ad Ankara.
"Sappiamo che ci sono discussioni a proposito del palazzo presidenziale ad Ankara: ma non è un palazzo che si costruisce in un giorno, è stato fatto molto prima della visita del Papa", ha risposto nei giorni scorsi il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ai giornalisti. "Il problema riguardante questo palazzo è stato posto in Turchia: non ha niente a che fare con il viaggio del Papa. Nei suoi viaggi il Papa è ospite, viene invitato.
Non va in Turchia se il presidente non dice che è il benvenuto. E va dove gli si dice che può andare. Il problema di questo palazzo non riguarda il Papa, ma riguarda la Turchia, a proposito delle spese e delle altre questioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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