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Sanchez vuole rimuovere la salma di Franco dalla "Valle dei Caduti"

Il capo del governo spagnolo vuole attuare una proposta di legge del maggio 2017 che consentirebbe il trasferimento delle spoglie del Caudillo dalla Valle de los Caìdos. "Il memoriale alla Guerra civile diventerà un monumento alla lotta contro il fascismo"

La tomba di Franco all'interno del memoriale
La tomba di Franco all'interno del memoriale

Il neo premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato nella giornata di ieri che il suo governo si impegnerà ad esumare la salma del dittatore Francisco Franco per trasferirla dal mausoleo della Valle de los Caìdos, il complesso monumentale memoriale della Guerra civile spagnola. Una decisione che segue di oltre un anno la proposta non vincolante votata dal parlamento spagnolo nel maggio 2017, in cui venne specificato che oltre ai resti del Caudillo verranno traslati anche quelli di José Antonio Primo de Rivera, capo politico della Falange Española e figlio del generale Miguel Primo de Rivera, dittatore del paese dal 1923 al 1930.

Questa volta l'esecutivo socialista è convinto di riuscire ad approvare la legge anche senza l'appoggio dei parlamentari di centrodestra del Partido Popular, astenutisi nella precedente votazione, ma cercando comunque una convergenza tra tutte le forze politiche. A tal proposito, un portavoce del Psoe, il partito di governo, ha riferito: "L'idea è che il sostegno alla proposta di legge sia il massimo possibile, ma se non dovesse esserci la possibilità, il Psoe non potrà accettare compromessi su questo argomento". Nel corso della sua prima intervista come capo del governo, Sanchez ha inoltre dichiarato all'emittente Rtve: "Il governo deve governare assieme al parlamento, il quale nel 2017 ha chiaramente affermato che i resti di Franco dovrebbero essere riesumati e consegnati ai familiari, e che il mausoleo della Valle de los Caìdos dovrebbe essere convertito in un monumento alla lotta contro il fascismo. La Spagna non si può permettere simboli che dividono gli spagnoli".

Il provvedimento legislativo si appella alla cosiddetta Legge di memoria storica, introdotta nel 2007 durante il governo socialista di José Luis Zapatero, che stabilisce tra le altre cose il riconoscimento di tutte le vittime della Guerra civile e della successiva dittatura, oltre che la rimozione dei simboli franchisti da tutti gli edifici pubblici - ad eccezione di quelli con significativi meriti artistici - e la concessione della cittadinanza spagnola ai figli e ai nipoti degli esiliati politici. La legge venne molto criticata all'epoca della sua approvazione, con il presidente Zapatero che venne accusato di riaprire vecchie ferite e di cercare di vincere una Guerra civile ormai superata dalla Transizione democratica del 1978. In quell'occasione l'allora capo dell'opposizione Mariano Rajoy propose di eliminare tutti gli articoli della Legge di memoria storica che prevedevano la spesa di denaro pubblico.

La proposta voluta da Sanchez inoltre, oltre all'esumazione delle spoglie di Franco e di Primo de Rivera, include la creazione di banche del Dna per i familiari delle persone scomparse durante la dittatura, l'apertura di un ufficio statale per l'aiuto delle vittime del franchismo, l'istituzione di una "Commissione per la Verità" e l'esclusione dalle sovvenzioni statali per qualunque associazione che difenda la dittatura.

Ad opporsi strenuamente al provvedimento del governo è però la Fondazione Francisco Franco, il cui presidente, il generale Juan Chicharro Ortega, ha dichiarato in un'intervista al quotidiano El Mundo: "Il governo dimentica che in questa faccenda ci sono altri attori in gioco, come la Chiesa Cattolica - proprietaria della basilica in cui è sepolto il Generalissimo - e la famiglia di Franco. Senza il permesso della famiglie e senza il permesso di chi consentì la sepoltura, cioè l'ex re Juan Carlos, faccio fatica a capire come si possano adottare simili disposizioni e definirle addirittura legali" - aggiungendo inoltre - "Franco non ha mai voluto essere sepolto nella Valle de los Caìdos, è stato deciso nei suoi ultimi giorni d'agonia. Quando morì, fu Sua Maestà il Re a volere che fosse sepolto li, e questo è molto importante".

Nel pacchetto di misure che il Segretario alla Giustizia del Psoe Juan Andrés Perellò porterà al vaglio dell'esecutivo, assieme a quelle già menzionate, vi è inoltre proprio quella sull'introduzione nel codice penale spagnolo del reato di apologia del fascismo e del franchismo, che se venisse approvato porterebbe a rendere illegittima l'esistenza della Fondazione Franco.

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