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Seehofer punge Salvini: "Che senso ha far aspettare le navi?"

Il ministro dell'Interno tedesco si rivolge a Matteo Salvini: "Voglio evitare che si ripeta ogni volta lo stesso schema". Poi parla di un accordo tra Paesi

Seehofer punge Salvini: "Che senso ha far aspettare le navi?"

"Matteo, che senso ha mettere sempre in atto la stessa procedura se finisce sempre che i migranti scendono a terra?". È la domanda che il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer ha rivolto a Matteo Salvini riferendosi al caso della Gregoretti. La nave della Guardia costiera si trova ancorata ad Augusta dalla scorsa domenica. A bordo oltre 100 migranti.

"Voglio evitare - ha continuato Seehofer - che si ripeta ogni volta lo stesso schema, con una nave con i migranti che aspetta 8 o 14 giorni davanti alle coste italiane e il ministro dell'Interno italiano che non vuole che scendano a terra. Ma finisce sempre che scendono comunque a terra, vuoi perché i migranti collassano, si ammalano o ci sono donne incinta".

Il titolare dell'Interno del governo di Angela Merkel ha spiegato che a settembre vedrà Salvini "per decidere insieme una procedura che da una parte risponde alla necessità del salvataggio in mare, che nessuno mette in dubbio, ma che dall'altra riesca a bloccare il traffico umano degli scafisti".

"Io comunque non voglio un'apertura di fatto dei confini in alto mare - ha precisato ricordando il momento in cui, nel settembre 2015, oltre un milione di profughi si riversò sulla Germania -. Ora bisogna trovare una soluzione in cui si possano salvare le vite evitando però l'effetto magnete, che fa sì che altri si mettano in viaggio sperando di essere salvati".

E se la Germania ha sempre dato disponibilità "ad accogliere parte dei migranti salvati in mare, proprio per corrispondere alla solidarietà europea", è anche vero che non tutti i Paesi membri dell'Unione hanno la stessa visione.

L'unica soluzione, per il ministro tedesco, è quella della coalizione dei volonterosi: "Intanto iniziamo con quelli che sono d'accordo, vorrà dire che facciamo una cosa a più velocità".

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