Siria, i cristiani rapiti dall'Isis. "Minacciano di ucciderli tutti"

Un centinaio di assiri nelle mani dei jihadisti. Secondo fonti vicine alla comunità potrebbe arrivare un video

Manifestanti pro-Stato Islamico a Mosul
Manifestanti pro-Stato Islamico a Mosul

Sono almeno cinquanta i cristiani della minoranza assira sequestrati dai miliziani del sedicente Stato islamico nella provincia di al-Hasakah, nella Siria nord-orientale. Lo ha denunciato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che conta su una rete locale di attivisti e informatori e sostiene che i jihadisti abbiano preso di mira il villaggio di Tal Shamiram, nella zona di Tal Amer.

I miliziani estremisti hanno confermato di avere preso almeno "novanta crociati", un riferimento alla religione delle persone rapite e minacciato oggi di ucciderli. Nuri Kino, fondatore di A demand for action, che si occupa dei diritti delle minoranze assira, caldea e siriaca, ha confermato i fatti a International Business Times, dicendo che gli attacchi hanno "messo in fuga tremila persone". E che ne sono state rapite tra le 70 e le 100.

Il sedicente Stato islamico ha minacciato di uccidere gli ostaggi, tra i quali si trovano anche molte donne e bambini. Associazioni legate alla comunità assira hanno denunciato che nelle prossime ore potrebbe essere pubblicato un video con gli ostaggi, con minacce a Obama e ai leader della Coalizione anti-Isis.

In mano ai miliziani ci sono circa cento persone appartenenti alle tribù sunnite e rapiti vicino alla città

di Tikrit, luogo natio dell'ex dittatore Saddam Hussein. Avrebbero tutti legami con persone con persone impegnate nella lotta contro il sedicente Stato islamico, come soldati governativi o nelle milizie ormai para-statali.

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