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Stati Uniti, immigrato messicano abusa di una bimba di 3 anni

La piccola stava aspettando il papà nell'area comune del bagno di un McDonald's quando è stata afferrata dal 34enne. Il pianto della bambina ha fortunatamente allertato il genitore, riuscito a strapparla dalle grinfie dell'orco, risultato essere un immigrato messicano

Stati Uniti, immigrato messicano abusa di una bimba di 3 anni

Notizia scioccante dagli Stati Uniti, dove una bimba di soli 3 anni è stata aggredita all'interno del bagno di un Mc Donald's ed abusata sessualmente da un immigrato messicano. L'uomo, che ora si trova dietro le sbarre del carcere, dovrà affrontare un processo che lo vede imputato per il reato di violenza sessuale predatoria su minore. I fatti si sono verificati durante la giornata di mercoledì 19 febbraio a Chicago (Illinois).

La vittima si trovava insieme alla famiglia all'interno del fast food, quando il papà ha accompagnato lei ed il fratellino alla toilette. Il genitore, che doveva pulire il figlio più piccolo, ha lasciato la bambina ad attendere il proprio turno nell'area comune dei bagni, senza minimamente immaginare che cosa sarebbe accaduto.

Ad un certo punto, l'orribile aggressione. Nel bagno, infatti, si trovava anche il 34enne di origini messicane Christopher Puente che, vedendo la bimba da sola, l'avrebbe afferrata e trascinata in uno dei cubicoli. Dopo essersi chiuso con la vittima, l'uomo ha quindi provveduto a spogliarla e ad abusare sessualmente di lei, mentre le teneva la bocca tappata con una mano.

Malgrado il tentativo del 34enne di mettere a tacere la bimba, il padre è fortunatamente riuscito a sentire alcuni lamenti, ed è subito corso a cercare la figlia per accertarsi che stesse bene. Dopo essersi accorto che la bambina non si trovava più nell'area comune dove l'aveva lasciata ad aspettarlo, ha sentito il suo pianto provenire da uno dei cubicoli e, trovando la porta chiusa, si è affacciato da sotto per cercare di capire che cosa stava succedendo. Orribile la scena che si è parata dinanzi agli occhi dell'uomo, il quale, nonostante il terribile choc, ha avuto la prontezza di afferrare la piccola per le gambe e trascinarla fuori, facendola passare dallo spazio aperto sotto la porta. A questo punto, il primo pensiero del padre di famiglia è stato quello di portare entrambi i piccoli al sicuro dalla loro madre. Una scelta sensata, ma che ha permesso al 34enne di fuggire.

Tornato indietro ad affrontare il mostro che aveva aggredito la sua bambina, l'uomo non ha infatti trovato più nessuno, e non ha potuto fare altro che denunciare alle autorità quanto era accaduto. Immediate le ricerche del responsabile. Le immagini di Christopher Puente, estrapolate dalle videocamere di sorveglianza del McDonald's, sono state trasmesse telematicamente su tutti i canali. La caccia all'uomo si è conclusa due giorni dopo, quando il 34enne è stato arrestato dalla polizia di Chicago: si era appena reso protagonista di un violento litigio all'interno di un negozio.

Interrogato dagli inquirenti, lo stesso imputato avrebbe ammesso in parte quanto fatto. Puente ha affermato di aver rapito e spogliato la bambina e di essersi a sua volta denudato, ma continua a ripetere di non aver violentato la vittima. Il soggetto ha inoltre aggiunto di essersi trovato in stato di alterazione in quel momento. “Ero arrabbiato, e pensavo cose sporche”, avrebbe detto, come riportato dal “DailyMail”.

Dai controlli effettuati nei suoi confronti, è inoltre emerso che il 34enne ha numerosi precedenti per furto alle spalle: tante le condanne ricevute fra il 2006 ed il 2016. A quanto pare il messicano avrebbe dovuto lasciare gli Stati Uniti, ma si trovava ancora a Chicago, motivo per cui adesso è scoppiata un'autentica polemica. Espulso nel 2014, aveva infatti nuovamente varcato i confini del Texas (Stati Uniti).

“Quante altre vittime devono esserci prima che i legislatori si rendano conto che le politiche del santuario non proteggono gli innocenti?”, ha attaccato Robert Guadian, direttore del “Chicago enforcement and removal operations”. “Puente avrebbe dovuto essere in custodia ICE (Agenzia federale responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell'immigrazione) l'anno scorso e trasferito nel suo paese d'origine. Invece, il legislatore irresponsabile gli ha permesso di camminare a libero e di aggredire un nostro soggetto vulnerabile”. La prossima udienza è fissata per il prossimo 10 marzo.

Puente rischia 13 anni di reclusione.

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