Strage di Berlino

"Il terrore non ha pietà, sbrana. Addio Fabrizia, sorella d'Europa"

La lettera del cugino di Fabrizia Di Lorenzo, l'italiana morta nell'attentato di Berlino: "Il terrore fa a pezzi e ti porta via un pezzo della tua famiglia

"Il terrore non ha pietà, sbrana. Addio Fabrizia, sorella d'Europa"

"Il terrore non ha pietà, non chiede, sbrana", inizia così la lettera scritta su Facebook da Giulio Di Lorenzo, cugino di Fabrizia, confermata oggi tra le vittime della strage di Berlino. Una lettera pena di passione e dolore, che sta già facendo il giro dei social network.

La straziante missiva a Fabrizia

"Il terrore - scrive Giulio - ti fa a pezzi e ti porta via un pezzo della tua famiglia. La mia famiglia è molto numerosa da parte di babbo, siamo tanti cugini e magari non ci si sente o vede così spesso, siamo un pò sparsi ovunque: c'è chi è a Roma, Milano, Sulmona, Napoli, Contursi, Stati Uniti, Sud America o Berlino. Già, Fabrizia, mia cugina, viveva e lavorava lì, nella capitale tedesca. Qualche contatto tra noi, avevamo un percorso di studi simile, interessi in comune, una visione comune".

La notizia della morte di Fabrizia ha sconvolto l'Italia, la sua comunità e soprattutto la famiglia. "La mia prima reazione - continua il cugino - dopo averlo saputo è stato chiamare Cecilia ed esprimerle i miei sentimenti per lei, come se non l'avessi mai fatto prima, e mandarle il mio abbraccio immenso. É stato puro istinto, ne sentivo davvero il bisogno. Così come ho chiamato mamma, babbo, mia sorella, gli zii e i cugini, dicendogli che gli volevo bene e che potevano contare su di me. Tra poco è Natale, state in famiglia, vogliatevi bene, amatevi, fate la pace, perché è di pace che abbiamo bisogno. A partire da tutti noi".

La lettera è anche un appello alla libertà. Quel principio così tanto occidentale e messo in discussione da chi usa il jihad per incutere terrore nelle nostre città. "La pace porta alla libertà - dice Giulio - la libertà alla felicità. Il mio abbraccio va a tutta la mia famiglia, che potrà sempre, sempre, sempre, contare su di me. Ciao Fabrizia, sorella d'Europa. A te il mio abbraccio più grande, quello che non sono riuscito a darti. Mancherai a tutti, ma ti prometto che starò vicino a tutta la nostra famiglia e ti ricorderò per sempre".

"Si sono portati via Fabrizia - conclude il cugino della ragazza uccisa a Berlino - con il suo sorriso. Ed è tremendo. Credetemi, è stato un colpo all'anima pazzesco.

Vorrei che l'Europa, il senso comune di vicinanza tra noi tutti non necessitassero di questi episodi orribili per essere espressi o palesati".

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