Dopo l'aereo abbattuto, Putin sarà più forte

Il disastro dell'airbus 321 apre molte porte sul conflitto in Siria. L'unica certezza è che la situazione gioverà a favore del leader russo

Dopo l'aereo abbattuto, Putin sarà più forte

Pare oramai evidente, dopo la mossa di sospendere i voli di linea in Egitto, che la Russia sia certa che la causa del disasatro dell'airbus sia un attentato. Molti si sono chiesti quali potessero essere le mosse di Vladimir Putin dopo la vicenda, e quali contraccolpi potesse subire il Cremlino. Alcuni esperti di Washington erano convinti che l'accaduto potesse danneggiare la figura del leader russo in patria, in quanto l'attentato è figlio di quei raid contro la Siria e "vendicati" dall'Isis stesso con il sangue dei 224 passeggeri presenti sul volo 321. L'analisi pare essere errata, e oltretutto, ci fa intendere di come l'America non comprenda le tattiche della Russia e che venga ritenuta da molti imprevedibile. Anche se a noi pare molto più che prevedibile quali saranno i movimenti russi nell'immediato futuro.

La prima mossa sarà quella di controllare il flusso di informazioni riguardante lo scontro in Siria ma, soprattutto, le notizie che trapeleranno in futuro dalle indagini sui rottami dell'aereomobile. La prova è facilmente riscontrabile dal fatto che prima del "guasto" che ha fatto precipitare l'aereo di linea russo, il conflitto siriano non era messo in primo piano nei Tg russi, anzi, le Tv statali riportavano solo le previsioni da e nei pressi di Damasco, che, ovviamente non facevano intendere la pioggia di bombe che, nel frattempo, tormentavano il territorio. Nonostante l'elevato numero di vittime, la posizione delle autorità russe resta estremamente prudente, tanto da portare il portavoce di Putin a dichiarare che i sospetti americani e britannici su un possibile attentanto erano "Pure speculazioni" e - ha aggiunto - che il conflitto in Siria e l'airbus 321 "sono due argomenti completamenti diversi, e non c’è alcuna necessità di cercare di collegarli". Solo nel momento in cui sarà confermata dal Cremlino l'ipotesi di una bomba all'interno del volo, i media russi si attiverano la potente macchina di propaganda di Putin. Infatti, il leader, coma ha imparato nel 2000, nei primi giorni della sua presidenza, in Russia chi controlla l'etere decide il contenuto da narrare ai cittadini.

La seconda mossa consisterà nel marchiare come "non patriottiche" e "traditrici" tutte le voci che collegheranno il "non ancora" attentato con i raid aerei in Siria. Questi chiacchiericci illegittimi saranno bloccati, per far spazio alla bandiera e la nazionalità dei cittadini russi, inoltre, verrà chiesto di mostrare la forza e il carattere in un momento dove la nazione è sotto attacco. Appello a cui tutti i russi, o quasi, risponderanno "Presente", infatti la maggioranza di loro crede nella azioni e nella parole di un leader forte e autorevole, come è Putin. Il Presidente sa bene, come fu contro i ceceni, che una posizione decisa contro i nemici di Russia, possa giovare alla sua figura. Autorevolezza che, sommata a una buona dose di indottrinamento, porterà i russi ad appoggiare qualsiasi azione violenta contro qualsivoglia avversario.

L'ultima pedina da muovere all'interno della vasta scacchiera russa sarà quella dell'impegno assoluto contro lo Stato Islamico. Putin potrebbe espandere i bombardamenti fino in Iraq, coordinandosi con Baghdad.

Inoltre, potrebbe lanciare un'operazione nel Sinai, con il consenso degli egiziani. Forza d'animo che pare piacere ai russi, soprattutto a quei 15.000 che, nel weekend, sono potuti tornare in Madre Russia con voli speciali spediti dal presidente Vlamir.

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