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Ursula von der Leyen di nuovo nella bufera per lo scandalo appalti

Emergono nuovi dettagli nell'ambito dell'inchiesta sull'aggiudicazione degli appalti che coinvolge il ministero della Difesa tedesco all'epoca guidato da Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen di nuovo nella bufera per lo scandalo appalti

Continuano a pesare le ombre sull'operato come ministro della Difesa tedesco di Ursula von der Leyen, neo presidente della Commissione europea. Quest'estate, in Germania, si è istituita una commissione d'inchiesta del parlamento tedesco - lo strumento che i legislatori possono usare per sondare i misfatti del governo - che ha il compito di esaminare il modo in cui le consulenze sotto il suo ministero sono state assegnate: la commissione sta verificando se una rete di "conoscenze personali" abbia o meno influito sulla stipulazione di accordi e appalti. Le ombre su von der Leyen non sono tanto sui milioni di euro spesi in consulenze esterne, piuttosto sulle modalità con cui venivano affidati incarichi milionari.

Lo scorso dicembre, come riporta IlGiornale.it, il ministero della Difesa tedesco è finito di nuovo nella bufera, accusato di ostacolare l’inchiesta parlamentare sullo scandalo-consulenze in cui sarebbe coinvolta Ursula von der Leyen. È emerso che i funzionari del dicastero, interrogati dai parlamentari, avrebbero cancellato "per ragioni di sicurezza" i dati salvati sul telefonino all’epoca in dotazione al ministro del governo Merkel e anche sul suo smartphone personale. La cancellazione delle chat e dei messaggi salvati sugli smartphone sarebbe stata compiuta dai vertici della Difesa lo scorso agosto, nonostante la commissione del Bundestag avesse da tempo classificato le informazioni contenute in quel supporto come “prove” dello scandalo. Ad avviso dell’autorità inquirente, i messaggi presenti sul telefonino ministeriale avrebbero consentito di capire finalmente se la von der Leyen agì deliberatamente nello stipulare contratti di consulenza milionari senza organizzare una gara pubblica.

Ora, come riporta la stampa tedesca e come riporta il Telegraph inglese, il dicastero avrebbe confermato alla commissione d'inchiesta che non può consegnare i dati contenuti nei telefoni cellulari di Ursula von der Leyen perché sono stati tutti cancellati prima che si trasferisse a Bruxelles. I parlamentari hanno chiesto una spiegazioni: che cosa c'era in quegli sms? Avrebbero potuto inchiodare l'ex ministro della Difesa tedesco e ora presidente della commissione europea? "Ciò richiede una spiegazione. Ancora una volta, nessuno nel ministero della Difesa è pronto ad assumersi le proprie responsabilità”, ha dichiarato alla rivista Spiegel Tobias Lindner, un deputato verde che fa parte dell'indagine parlamentare. La presidente della Commissione europea, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni in merito ma la vicenda potrebbe causarle qualche bel grattacapo.

La commissione d'inchiesta sta indagando su come i contratti del ministero della difesa per un valore di centinaia di milioni di euro sono stati assegnati a società di consulenza private senza un'adeguata supervisione durante il mandato di Ursula von der Leyen come ministro.

Come osserva Politico, l'Ufficio federale tedesco, analizzando 56 dei 375 contratti assegnati a consulenti nel corso del 2015 e 2016 - durante il mandato di Ursula von der Leyen - ha riscontrato che nella stragrande maggioranza dei casi il ministero della difesa non ha fornito una "giustificazione sufficiente" che possa aver motivato una consulenza esterna; in oltre un terzo dei casi, le procedure non hanno seguito le normali regole per l'aggiudicazione degli appalti.

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