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La zia e l'ex vicino dell'attentatore di Londra: "Era un bravo ragazzo..."

Interrogati sul rapporto che li legava all'attentatore italo-marocchino di Londra, la zia e un ex vicino di casa di Bologna attingono al solito repertorio di frasi fatte: "Non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere"

La zia e l'ex vicino dell'attentatore di Londra: "Era un bravo ragazzo..."

"Era un bravo ragazzo"; "Era gentile, mai avrei potuto pensare che avrebbe fatto quello che ha fatto". Retorica, luoghi comuni, parole già sentite attinte dal solito repertorio di frasi fatte, quelle rilasciate dalla zia acquisita e dall'ex vicino di casa di Youssef Zaghba, l'attentatore che ha fatto parte del commando dell'attentato di Londra dello scorso 3 giugno.

"L'ho sempre visto come un bravo ragazzo, poi però con le persone bisogna starci in mezzo...": Franca, 85 anni, zia acquisita della madre di Youssef Zaghba, identificato dalle autorità inglesi come il terzo attentatore del London Bridge, non nasconde lo stupore per quanto accaduto. La madre del 22enne è italiana e, convertita all'Islam, vive da sola in un comune del bolognese dopo aver lasciato il Marocco ed essersi separata dal marito. La donna è rimasta chiusa per tutto il pomeriggio nell'appartamento circondata da fotografi e giornalisti.

"Parlava poco - ha ricordato Franca riferendosi al giovane italo-marocchino - e anche la madre non parla molto. Loro non dicono niente e io non chiedo niente". L'anziana ha spiegato che pur abitando di fronte alla nipote acquisita, i rapporti non sono molto frequenti, trattandosi di una persona riservata.

Come riservato, secondo il racconto di un vicino di casa bolognese della madre, era anche Youssef Khafra. "Non lo vedo più da quando è andato a Londra 7-8 mesi fa - ha spiegato Franco Bortolini - era gentile, ma ci siamo sempre limitati a scambiarci i saluti, buongiorno e buonasera, niente di più. Mai però avrei potuto pensare che avrebbe fatto quello che ha fatto. Il mio rapporto con la madre? "Con lei ho un buon rapporto, ora è in casa ma è tutto il giorno che non la vedo.

Youssef? Impossibile pensare a lui come a un killer", ha concluso il vicino di casa.

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