Monteleone non si schiera ma vuol già fare l’assessore

Monteleone non si schiera ma vuol già fare l’assessore

(...) con Formigoni e Zaia. Pd e alleati non dovrebbero avere invece problemi a conservare Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Basilicata». Se il centrosinistra è avvantaggiato nelle Marche, in Campania, «è fortemente avvantaggiato il centrodestra». Nel Nord Italia la questione degli equilibri è resa fluida dalla presenza della Lega Nord e dell’Udc. Intanto una proiezione elaborata sulla base dei risultati ufficiali del ministero dell’Interno relativamente alle Europee assegna all’Udc in Liguria, con i «suoi» 42mila voti, una funzione determinante a favore dell’uno o l’altro schieramento con cui si potrebbe apparentare. Ma bisogna considerare che allora, alle Europee, il partito di Casini poteva contare qui sul principe Emanuele Filiberto e su Magdi Cristiano Allam che si sono rivelati autentiche macchine porta-voti. Il trasformismo che caratterizza l’Udc di Casini a livello nazionale, in Liguria può giocare addirittura contro se, come vi abbiamo dato conto nei giorni scorsi, addirittura la base, che non si riconosce nella posizioni del Pd si è rivoltata contro il segretario Rosario Monteleone, colpevole di volersi apparentare con la sinistra. Ciò, alla peggio può portare a un pericoloso stillicidio di voti, persi verso altri partiti minori. O, al contrario, può far pendere la bilancia a favore del centrodestra, fatto in cui confiderebbe lo stesso presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che potrebbe decidere di scendere in campo a sostegno del suo candidato Sandro Biasotti.
D’altra parte che Monteleone si senta vicino al Pd, anche se non ha il coraggio di schierarsi apertamente, lo dimostrano le sue parole di ieri a margine del consiglio regionale. «Le vie del signore sono infinite» ha detto infatti ieri il coordinatore regionale ligure dell’Udc commentando l’indiscrezione giornalistica secondo cui l’Udc chiede di potere guidare l’assessorato alla Sanità in cambio dell’appoggio alle prossime elezioni regionali. Monteleone ne ha parlato brevemente a margine del consiglio regionale, aggiungendo solo che «i cronisti hanno tanta fantasia» all’ulteriore richiesta di una conferma. La sua candidatura sarebbe tra l’altro ben accolta dagli ambienti ecclesiastici. L’incarico all’esponente Udc andrebbe però a discapito dell’assessore uscente, Claudio Montaldo (Pd), che ieri si è limitato a un «no comment». Per il presidente Burlando si tratterebbe di una scelta difficile e sofferta vista la stima verso Montaldo, il cui lavoro di cinque anni per gestire uno dei settori più delicati è giudicato molto positivamente dal presidente ed è sancito dal successo del rientro dal deficit lasciato dalla giunta precedente.

Il consigliere di Rifondazione Comunista Marco Nesci ha commentato l’ipotesi Monteleone con una provocazione: «anche io mi candido a guidare la sanità ligure perché il nostro obiettivo è quello di avere una sanità completamente pubblica».

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