Moratti: «Qualcuno se ne andrà» Ibra? No, il suo procuratore...

Recentemente hanno chiesto a Mino Raiola come si sentisse uno come lui. Non era una gran bella domanda perché significava: che faccia può avere uno che fa un mestiere così... Raiola ha guardato in faccia il suo interlocutore e gli ha risposto: «Il mio mestiere è accontentare i miei clienti. Se loro sono felici vuol dire che io ho fatto un buon lavoro. Allora sono felice anch'io». Peccato che Mino Raiola abbia dimenticato un passaggio fondamentale: ad ogni rinnovo e ad ogni trasferimento del suo cliente, a tavola c'è soprattutto lui. E non si può certo dire che rubi il pane. L'ultima è bellissima e dimostra come sia difficile fare il suo lavoro: il procuratore di Zlatan Ibrahimovic va in Spagna e sul taccuino ha un incontro a Barcellona e poi un altro a Madrid, i due antidolorifici che possono far felice il suo cliente. Non è sufficiente avere un campione in scuderia, bisogna anche lavorarci sopra e Mino Raiola, al quale non sfugge niente, si ricorda di un'intervista fatta da Yaya Tourè in cui il centrocampista ivoriano si lamenta del suo trattamento al Barcellona. Raiola fa due conti e chiama Dmitri Seluk, procuratore di Tourè, anche perché il giocatore ha dichiarato che vuole venire in Italia. Non c'è voluto molto a Raiola per spiegare a Seluk che non c'è niente di peggio che non accontentare un cliente: a Mourinho piace moltissimo Tourè, inseriamolo nella trattativa con Eto'o e Ibrahimovic, la cifra che dovrà sborsare Laporta sarà inferiore e noi due abbiamo reso felici i nostri clienti.
E siccome si mangia su più tavoli, ecco che Mino Raiola si è imbarcato per Madrid, alla faccia del progetto tecnico e del gioco favoloso del Barça. Qui ha bussato e gli hanno aperto, addirittura Jorge Valdano, braccio destro di Florentino Perez. A Madrid dicono che è stata solo una forma di cortesia, farebbe parte dello stile del club, ma Ibra non rientra nei piani. Mino Raiola ha preso atto, ma l'obiettivo era un altro, la notizia di un contatto con il Real si è sparsa e lui ha raggiunto lo scopo di mettere Laporta davanti al nemico storico.
Adesso il sito di El mundo deportivo dà le cifre: Ibrahimovic in cambio di Eto'o più 10 milioni di euro. Notizia apparsa alle tre del mattino di ieri.. In realtà i rumors parlano di un accordo di questo tipo: Eto'o e Tourè più 10 milioni all'Inter, in cambio di Ibrahimovic e Maxwell. Un'operazione che ci sta tutta. A Barcellona il presidente Laporta ha dichiarato che non può valutare Eto'o meno di Ibra, quindi attraverso il secondo scambio Tourè-Maxwell, la faccia sarebbe salva. È un giochino: l'Inter valuta Ibra 80 milioni, il Barcellona ne vuole 50 per Eto'o, aggiunge 10 milioni e altri 5 sono la differenza fra Tourè e Maxwell, totale 65 milioni circa, la cifra di Kakà al Real. Se così fosse per Mino Raiola sarebbe un trionfo doppio, perché Maxwell è un suo assistito ma con l'esplosione di Santon il futuro in nerazzurro non è così limpido.
È un'operazione alla quale Moratti sta guardando con interesse: l'Inter solo in plusvalenze farebbe cassa importante: Zlatan pagato 23 e Maxwell zero, porterebbero a casa due giocatori di prima fascia, ventisettenni, nazionali, esperienza, Yaya Tourè viaggia oltre il metro e novanta e con Thiago Motta e Cambiasso formerebbe un centrocampo di livello mondiale.
L'operazione sembra così ben avviata che arrivano indirette conferme anche da altri calciatori, per esempio il viola Felipe Melo che, in attesa da qualche settimana di notizie da Marco Branca, improvvisamente ha dichiarato che resta alla Fiorentina e rinnova pure. L'Inter intanto ha smentito ufficialmente qualsiasi trattativa con il Barcellona: «Non sto spingendo per vendere i giocatori - ha dichiarato il presidente Massimo Moratti -, poi vediamo che offerte arrivano. Certamente, visto anche il periodo, qualcuno partirà». E l'ultimo indiziato è Maicon, le sue percentuali di rimanere sono crollate. Si sente emarginato, vuole essere trattato come Ibra ed è geloso della felicità di Kakà che sta per iniziare una nuova avventura. Il suo procuratore Antonio Caliendo, persona sgradita alla Fifa, ora smentisce le dichiarazioni del cliente triste: «Non è vero che Maicon ha attaccato lo staff medico dell'Inter che non l'ha saputo guarire e non è vero che vuole lasciare Moratti». Ma il giocatore è altrettanto ufficialmente sul mercato. È la nuova linea del presidente: rimbalzare le scelte di vita in cambio di milioni di aumento.


Valdano ha confermato che il Real insieme a Kakà e Cristiano Ronaldo prenderà anche un terzino fortissimo. Pagato 6,5 milioni, non più di primo pelo e con qualche problemino, il terzino più forte del mondo può anche andare per 35-40 milioni, facendo felice anche il suo procuratore. E l’Inter che se lo toglie di torno.

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