da Milano
Quando il gioco si fa politico, Letizia Moratti comincia a giocare. Ecco il sindaco di Milano abbandonare i panni istituzionali, saltare sul palco allestito in piazza Duomo e arringare la folla chiedendo il voto per la sua parte e cioè il Pdl: «Dipende da voi. Lavoriamo tutti per fare in modo che ci sia un governo che dà le risposte giuste sulla sicurezza e su Malpensa. No alle politiche buoniste».
È la festa del Popolo della libertà, con lei sfilano Roberto Formigoni, Ignazio La Russa, Mariastella Gelmini. Si vota tra una settimana e la donna che ha vinto l’Expo grazie al gioco di squadra (anche) con la sinistra tiene a sottolineare che il governo Prodi non è riuscito a darle le risposte che cercava su temi importanti come la tutela dei cittadini e l’economia. È sicura che se vincerà il centrodestra ci sarà una svolta: «La sicurezza sarà messa al centro».
La gente batte le mani, spinge per farsi fotografare accanto al sindaco che oggi si prepara a un nuovo bagno di folla, la Victory Parade dell’Expo in corso Buenos Aires, proprio la via di Milano in cui nel marzo 2007 era scesa in piazza per chiedere sicurezza: «Non ho avuto risposte dal governo. Tutte le mie richieste sono rimaste inevase». Al contrario, c’è chi si è messo di traverso e la Moratti fa nomi e cognomi: «Abbiamo bisogno di politiche serie, non come quelle del ministro Fioroni che ci impone di iscrivere i figli dei clandestini nelle nostre scuole». Il sindaco di Milano continua a difendere la scelta sua e del suo assessore alle Politiche sociali, Mariolina Moioli, di escludere dagli asili i figli dei clandestini: «Se c’è questa politica in Italia verranno tutti gli irregolari del mondo...».
Sventolano gli striscioni in difesa di Malpensa, «BerluscAir e FormigAir compagnia di bandiera».
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