(...) quelli del Carlo Felice, poco prima del largo intitolato al presidente della Repubblica Sandro Pertini. Babu, 43 anni, dello Sri Lanka o giù di là, barbone in mezzo agli amici barboni, se nè andato in silenzio come era arrivato. Morto di freddo, dicono. E qualcuno si consola pensando che certamente, dovè adesso, almeno farà caldo. Lhanno trovato i militi del 118 ieri a metà mattina quando il vento maledetto di questo dicembre tagliava la faccia come una lama. Non cera altro da fare che avvertire i carabinieri. Lallarme laveva dato un suo amico che alle dieci laveva scrollato a lungo. Niente. Fermo come un pezzo di ghiaccio. Solo la rabbia, in pochi minuti, ha scaldato le teste e sono arrivate le accuse. I primi ad essere aggrediti sono stati i cameraman e i fotografi. Alcuni dei senzatetto che bivaccano abitualmente davanti al teatro nelle invitanti nicchie accanto allingresso, si sono spinti a dire che «è colpa dei carabinieri che ci hanno preso le coperte per farci andare via». La voce si sparge e bisogna fare chiarezza. Il teatro lirico genovese è il salotto buono della città e in vista di appuntamenti importanti di concerti e spettacoli viene effettuata dal personale Amiu una ripulitura dellarea davanti allatrio. «Che - precisano dal teatro - è comunque di proprietà del Comune non nostra». Lultimo concerto cè stato domenica 28, quindi lunedì sera 29 nessuno ha più toccato nulla. Ma cè di più. «La rete creata dal Comune insieme a diversi istituti laici e religiosi per assistere i senza fissa dimora ha inviato anche laltra notte i suoi volontari nei luoghi più frequentati dai senzatetto e non ha tralasciato larea del Teatro Carlo Felice» racconta lassessore comunale ai servizi sociali Roberta Papi. «Non so se la persona morta sia stata contattata personalmente - ha spiegato - ma mi è stato riferito che anche lunedì sera i volontari hanno fatto un passaggio al Carlo Felice per portare pasti caldi e coperte e per invitare i senzatetto a ripararsi in una delle strutture predisposte».
Ma si sa che chi sceglie di stare in mezzo alla strada, un tetto sulla testa e soprattutto un letto vero non lo accetta. Magari un portone aperto sì, non si nega a nessuno. O non si dovrebbe. Babu aveva scelto di lasciare la comunità religiosa di Nervi in cui viveva per tornare per strada. I carabinieri, comunque, ieri lhanno trovato avvolto in una coperta. Per loro era una vecchia conoscenza: e chi laveva già identificato altre volte lo ha riconosciuto subito per quel viso così pesto e malconcio che più che a un quarantenne sembrava appartenere a un vecchio. In più luomo, si dice, soffriva di una forma grave di diabete. Il freddo dellaltra notte certamente ha fatto il resto.
Monsignor Marco Granara, rettore del santuario della Guardia, invita a combattere lassuefazione di fronte a simili morti. «Cè qualcosa di peggio che essere cattivi - dice - è lessere assuefatti». E larcivescovo Angelo Bagnasco oltre alle preghiere ha ricordato limpegno delle parrocchie sul territorio. Ma non è nemmeno corretto, oggi, gettare la croce addosso a quei cittadini che hanno chiesto più volte al Comune di tenere ordinata la città, combattendo gli improvvisati bivacchi. Ci ha provato però ieri il sindaco Marta Vincenzi: «La scorsa settimana abbiamo parlato in giunta delle proteste di alcuni cittadini che ci hanno telefonato infastiditi per la presenza dei barboni allingresso del teatro - ha detto - Gridavano allo scandalo perché si consente a queste persone di sporcare il salotto buono della città. Non uno che ci abbia invitato ad aiutarli. Questa morte è quasi un segno». Il sindaco di Genova rimarca come «in questa città si sia scelto comunque di consentire un grado di autonomia a queste persone» e spiega che il barbone morto aveva rifiutato un alloggio provvisorio: «il Comune - ha aggiunto - nel 2008 ha aumentato lassistenza alle persone bisognose, tra cui 8.400 anziani e 7.199 minori, ma è naturale che dobbiamo impegnarci di più».
Intanto stasera forse i senzatetto troveranno unaltra sistemazione perché domani il Carlo Felice avrà il concerto di Capodanno. Tutti insieme. Come ieri mattina quando Babu è stato caricato sul furgone delle polizia mortuaria. E loro gli hanno regalato un lungo applauso.
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