Morto Fuschini, il prete scrittore dell’«Ultimo anarchico»

È morto a Ravenna, nella struttura dell’Opera Santa Teresa del Bambin Gesù dove era ospite da un decennio, don Francesco Fuschini, il prete scrittore. Era nato a San Biagio di Argenta nel luglio del 1914. Il padre era «fiocinino» (pescatore di frodo) e allevatore di cani nel ferrarese, mentre Francesco prese invece la via del seminario. Tra le prime parrocchie in cui operò, quella di Porto Fuori, dove fu a lungo parroco. Fin dagli anni del seminario don Fuschini iniziò a scrivere, collaborando al Frontespizio. Successivamente si ritagliò una bella fama di prete scrittore pubblicando sull’Avvenire d’Italia e Il Resto del Carlino elzeviri che sarebbero poi stati raccolti in volume. Nacquero così L’ultimo anarchico (1980), Parole poverette (1981), Concertino romagnolo (1986) e Vita da cani e vita da preti (1995).

Negli anni dell’immediato dopoguerra, don Fuschini aveva dato vita al settimanale L’Argine, sul quale conduceva battaglie ideologiche firmandosi Fermo Spolino. La sua prosa personalissima e inconfondibile ha interessato i critici e dopo l’uscita dell’Ultimo anarchico Giuseppe Prezzolini lo definì il più grande scrittore cattolico vivente.

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