«Le moschee abusive e i baby delinquenti non sono un problema»

Il Municipio Centro Ovest boccia tutte le proposte per la sicurezza

«Le moschee abusive e i baby delinquenti non sono un problema»

(...) Un «no» senza appello per ribadire che la sinistra si oppone a qualsiasi cosa possa fare luce sull’attività delle comunità musulmane. A costo di rifiutarsi persino di far rispettare le leggi. «È un rifiuto incomprensibile - sottolinea Renato Vito, consigliere di Forza Italia -. D’altra parte non abbiamo modo di capire il motivo dei loro “no” alle nostre proposte, perché i consiglieri di maggioranza non li motivano neppure, non fanno dichiarazioni di voto, non accettano il confronto. È sempre una scelta preconcetta».
Talmente preconcetta che arriva persino a bocciare un ordine del giorno che sembrerebbe preparato proprio da un esponente della sinistra più radicale. «Abbiamo anche chiesto di riservare quote di assunti nella polizia municipale a persone di origine non italiana - sottolinea incredulo l’azzurro Enrico Bocca -. Una scelta utile a portare tra i vigili anche persone più vicine al mondo extracomunitario. Nella proposta si chiedeva che i nuovi assunti fossero comunque già cittadini italiani, eppure la sinistra non ha neppure voluto provare a confrontarsi con noi. Non accettano neppure che altri possano avere idee utili».
Inevitabile a questo punto che sulle moschee attive anche clandestinamente a Sampierdarena e dintorni non arrivasse la minima apertura. Neppure considerando che proprio un consigliere municipale della zona, il forzista Fabio Costa, era stato minacciato da Al Qaeda per le sue battaglie contro l’estremismo islamico. Solo Stefano Tortello e Lucia Gaglianese della Lista Biasotti, Giuseppe Interligi di An, Luca Mazzolino dell’Udc e Bruno Venuti della Lega erano al fianco di Costa e degli altri azzurri. «Dopo la votazione - incalza Luca Mazzolino - sollecitati dalla minoranza, alcuni consiglieri di centrosinistra hanno motivato la votazione contraria sostenendo che l'integralismo islamico non costituisce un problema di ordine pubblico e che Sampierdarena (che ospita in un garage una sorta di moschea gestita dall'ing. Husein Salah) ha questioni ben più urgenti da risolvere». Eppure l’ordine del giorno chiedeva al Municipio di fare solo un censimento dei luoghi di culto e di «prevedere la chiusura di quelli ancora inadempienti, dopo i richiami alla regolarizzazione, in materia di sicurezza o in cui l'attività svolta non fosse del tutto trasparente ed attinente alla preghiera». Nulla di anti-islamico o di razzista.

D’altra parte, nella stessa seduta consiliare, la maggioranza è persino riuscita a dire no alla richiesta di un’assemblea pubblica «con la partecipazione dei dirigenti scolastici delle scuole medie inferiori e superiori presenti sul territorio, degli operatori del Distretto sociale, delle associazioni di volontariato attive in quest’ambito, dei responsabili dei Centri di ascolto al fine di illustrare le attività attualmente svolte per favorire l’integrazione sociale ed educare al rispetto delle legalità». Neppure il recupero e il reinserimento di giovani socialmente «difficili» e spesso pericolosi è una delle urgenze di Sampierdarena.

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