Il genere per quanto inflazionato non sente crisi. Sarà che in una vita normale è bello pensare che esista qualcosa di paranormale... Oppure sarà vera, con una piccola aggiunta, quella frase che tutti attribuiscono a Poe (ma che in realtà è di Nietzsche). «Se guarderai a lungo nellabisso, anche labisso vorrà guardare in te», attraverso il tuo televisore. E così dovunque uno faccia zapping il mostro, lallieno o il mistero non mancano mai. Volete il fantasma? Cè Ghost Hunters del canale Sky Axn Sci-fi. Una serie, con lambizione del docu-reality, che racconta le vicende di due idraulici americani che, non stancandosi abbastanza a svitar tubi di giorno, di notte fanno i cacciatori di fantasmi. Laria che tira è la stessa del clone italiano che ha aperto la via al genere: Presenze. Insomma, passate un sacco di tempo a guardare immagini riprese allinfrarosso. Cosa si vede? Stanze vuote ma verdi o grigie. Poi cè sempre qualcuno che grida: «Qualcosa mi ha toccato... sento una presenza...». Vi piacciono gli animali incredibili, che so il Chupacabras o lo Yeti? Ecco allora non potete perdere a Caccia di mostri che impazza su History Channel (sempre piattaforma Sky). Ci sono dei criptozoologi che piazzano delle telecamere per filmare animali incredibili e non ci riescono mai. Se ne stanno lì per intere nottate, sentono un sacco di versi ma poi niente. Però in questo caso almeno ci sono filmati amatoriali, segni sui tronchi, testimonianze. E per la verità le bufale più grosse vengono platealmente smentite da scienziati che non hanno voglia di farsi stracciare la laurea autenticando un pelo di Sasquatch. E poi qualche animale misterioso esiste davvero, tipo i calamari giganti... Molto più semplice per loro che per quelli di A Caccia di ufo o di Enigmi alieni. Lì le testimonianze si sprecano, i filmati pure, ma la squadra di ufologi poi finisce sempre a fare la muffa fuori da una base dellUsaf.
Ma se il genere impazza sulle reti tematiche, non si tirano indietro nemmeno le generaliste. Su Italia Uno da domani, in prima serata, parte la nuova serie di Mistero che cerca di mescolare la parte spettacolare a quella scientifica senza perdere troppo la trebisonda. Ad esempio, nella prima puntata di questa stagione Daniele Bossari e Luigi Bavagnoli, presidente dellassociazione speleo-archeologica Teses si sono recati a Camerano, in provincia di Ancona, dove esiste una città sotterranea utilizzata dalla popolazione locale dal Neolitico fino all800. Inoltre Marco Berry si occuperà del ritrovamento fatto dal professor Silvano Vinceti, a Porto Ercole delle ossa di Caravaggio. Mentre Paola Barale, new entry tra gli inviati della trasmissione (Jane Alexander, Daniele Bossari, Marco Berry, Andrea Pinketts e Nicole Pelizzari), si occuperà anche di mummie e di strane malattie. Ed è proprio la nuova inviata quella che riesce a spiegarci meglio il fascino di queste trasmissioni. Dice al Giornale: «È un programma che ho sempre seguito. Io sono curiosa e il paranormale mi ha sempre affascinato. Così quando si è presentata loccasione di farne parte lho afferrata al volo. La bellezza di Mistero è che ti consente di vedere cose incredibili e di conoscere punti di vista alternativi: sono andata a Londra per capire se Paul McCharty è morto nel 1966 e in giro al suo posto cè un clone... a visitare un cimitero dove i corpi non si decompongono...». E poi Paola ci confessa che il suo primo contatto con il mistero è avvenuto ben prima della trasmissione: «Io passo moltissimo tempo a guardare il cielo perché adoro le stelle. Tre anni fa in Puglia mi capitò di scorgere una luce in cielo, come una stella veramente brillante. È scesa verticalmente e si è avvicinata, poi è schizzata allindietro sparendo. Io un aereo che va allindietro non lho mai visto. E poi sui giornali locali il giorno dopo si parlò di un ufo». Insomma a chi non è fortunato come Paola Barale resta la tv.
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