Unaltra noiosissima settimana senza il vecchio José, squalificato e muto. Tutti a rincorrere chiunque, uno a caso che dica che il campionato è ancora lungo, che ogni partita adesso sarà una finale, che non bisogna guardare la classifica, che è arrivato il momento di guardarsi in faccia. Cè anche quello che ci ricorda che il lavoro paga sempre. Poi ci si lamenta se la gente non va allo stadio.
Allora, per vivacizzare la faccenda e dare nuovi stimoli, ecco che qualcuno inizia a dire che così non si può andare avanti, che le piccole sono sempre più penalizzate, che quasi quasi ritira la squadra, che è sempre stato zitto ma adesso è arrivato il momento di parlare. E quando lo inviti a farlo, ti addormenti prima ancora che inizi. Se Mourinho non parla siamo tutti in fondo alla classifica. Gia detto? Sì, già detto. Se Allegri, con tutto il rispetto, avesse fatto il segno delle manette, chi se lo filava, Allegri?
Comunque questa sera, posticipo della ventisettesima, José mette giù il tridente, o 4-2-3-1 come pretendono i precisini. Significa Milito con alle spalle due fra Balotelli, Etoo e Pandev ai fianchi di Wesley Sneijder, sempre più protagonista nel nostro campionato e con lOlanda.
Tutti rientrati i tredici nazionali, squadra al completo, manca Santon, a cui i medici hanno smesso di siringare il ginocchio, buon segno, e Cristian Chivu che attende lok per poter colpire di testa. Dicono che aprile potrebbe rivederlo in campo, scetticismo diffuso, ha tutto il tempo per guarire bene e definitivamente. A sorpresa resta fuori dai convocati Thiago Motta, assente contro la sua ex squadra anche a Marassi, alle prese con un leggero risentimento nella zona posteriore della coscia destra, Cambiasso è squalificato, Zanetti gioca esterno basso di sinistra, in mezzo restano Stankovic, Muntari e Mariga. Ma non è per questo che Mourinho sceglie il tridente.
Intoccabile Diego Milito. A proposito, la confidenza che fece al Giornale alla vigilia del derby, e cioè che gli sarebbe piaciuto giocare assieme a suo fratello Gabriel, sta prendendo sostanza. Difficile scegliere chi resta fuori fra gli altri tre. Mario Balotelli resta un giocatore a rischio che ti può lasciare in dieci dopo pochi minuti, ma apre le difese avversarie come nessuno in serie A. Pandev va in nazionale e la Macedonia batte il Montenegro con una sua rete. Samuel Etoo bisogna recuperarlo. Almeno questa è la voce che circola ad Appiano Gentile. Non segna dal 20 dicembre scorso, Inter-Lazio 1-0, ancora unamichevole con lAl Hilal il 2 gennaio poi è partito per la coppa dAfrica, nel frattempo lInter ha disputato altre 13 partite ufficiali fra campionato, Champions e coppa Italia, lui ne ha giocate sette, si è rivisto col Cagliari il 7 febbraio.
Se non avesse quel nome così pesante ci sarebbe meno pazienza? No, José sa cosa gli sta dando Samuel Etoo che sta lentamente trasformandosi da prima punta a trequartista esterno, preferibilmente a sinistra. Unevoluzione del suo ruolo già iniziata a Barcellona dove comunque ha continuato a segnare a raffica, ma è evidente che le scelte di Mourinho sono state più radicali, Milito in battuta è il riferimento centrale, il resto del reparto torna e copre la fascia, compito a cui nessuno si può negare, argentino compreso, e il camerunense è fra quelli che più hanno preso a cuore i desideri del principale. Etoo corre e si sfiata, poi arriva davanti a Storari con lInter in nove, ha la palla del clamoroso 1-0 e gliela spara fra le braccia. Lucido avrebbe tenuto bassa la traiettoria. E un ulteriore punto a perorare questa tesi arriva dalle sue marcature, una sola doppietta fra i suoi gol italiani, a San Siro con il Palermo, 29 ottobre, decima giornata, con Milito in panchina e lui punta centrale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.