Per Mourinho è sempre derby «Il Cska ha fatto come Galliani»

Wesley Sneijder si è infortunato subito, la partitella organizzata per testare il sintetico del Luzhniki era appena iniziata quando Sulley Muntari gli è piombato sulla caviglia destra e lo ha messo fuori combattimento. L’olandese si è accasciato, immediatamente soccorso dai sanitari della squadra, dopo le prime cure si è tolto la scarpa da gioco e ha abbandonato il sintetico camminando regolarmente ma con una espressione piuttosto contrariata.
Commento di José: «Per me gioca».
Si aspettavano tutti un’arringa su Muntari, variabile pericolosissima, tenuto ai margini dell’accampamento dopo i due minuti scellerati di Catania. Il ghanese si è salvato grazie a questo sintetico che a José non piace neanche un po’ e magari ha una parte di complicità nell’incidente: «Con questo campo sono tutti svantaggi, per noi. Se la Champions è iniziata con 31 squadre che giocano sull’erba naturale e una sull’erba sintetica, sono 31 che stanno sulla strada sbagliata oppure è il Cska?».
È stata la canonica rasoiata di vigilia, la prima, tutto bene, il programma fila via liscio, anche se José pare annoiato: «Solo noi e il Bayern possiamo vincere tutto, campionato, coppa e Champions. Siamo l’unica che ha vinto le ultime quattro partite in Europa, anche se qui a Mosca la partita sarebbe stata molto più bella su un campo naturale».
Se sia meglio giocare bene o vincere, Leonid Slutsky non ha dubbi, davanti a una eliminazione l’esercito russo lo prende a cannonate; va in semifinale e li fa tutti felici. José però li sfida a casa loro, li attacca sui princìpi e sgancia una duplice rasoiata, aprendo un secondo fronte sul campionato: «Il Cska ha già fatto una cosa per vincere: non ha giocato sabato - ha detto nella conferenza stampa di Mosca -. Ha utilizzato una scusa un po’ triste, ma l’ha fatto molto bene. Certo potevano dire la verità». Il riferimento è alla gara di campionato posticipata al 14 aprile. Le autorità russe hanno spiegato la decisione adducendo motivi di sicurezza dopo gli attentati nella metropolitana di Mosca, suscitando anche le perplessità di Luciano Spalletti, che con il suo Zenit avrebbe dovuto affrontarli: «Mesi fa ho fatto i complimenti al dottor Galliani che ha fatto quella che nei nostri Paesi chiamiamo una giocata intelligente - ha precisato José mentre apriva il secondo fronte a proposito dello spostamento di alcune gare di campionato e coppa Italia del Milan -. Il Cska ha fatto la stessa cosa». E siccome quando parte è infermabile, José ha chiuso in scioltezza: «Se allenerei in Russia? Certo, ma solo al Cska, così posso cambiare le partite quando voglio».
Nessuno stress da prestazione, non ha neppure organizzato una prova tattica sul campo, schema e squadra li ha in testa, se tutto fila liscio giocano quelli dell’andata con Zanetti che sale nella riga di centrocampo con Cambiasso e Thiago Motta: «E se Sneijder non dovesse farcela nel suo ruolo c’è Stankovic. Ma aspetterò Wesley fino all’ultimo come tutti gli altri, questa è la gara più importante della stagione e rischio tutto quello che posso e devo rischiare». Frase a effetto, José giudica sempre l’ultima gara la più importante della stagione. L’Inter è questa: «Se non prendiamo gol siamo in semifinale, se segniamo avremo ancora più possibilità, l’1-0 dell’andata è un risultato aperto, se segnano per primi loro diventerà molto difficile. Anche se abbiamo giocato molto bene la gara di andata, abbiamo segnato un solo gol, quindi servono equilibrio e concentrazione».
Santon è rimasto a casa, Julio Cesar ha recuperato dopo lo scontro con Di Vaio, Balotelli è un’opzione in più: «Sono contento che sia tornato in squadra perché c’è bisogno di tutti, potrebbe stare in campo, in panchina oppure in tribuna.

Favoriti? Prima della gara c’è una squadra favorita, poi alla fine della gara c’è una squadra che esce dal campo delusa». Momento pregno, poco riposo, molti avversari, squadra unita, risultati, voglia ancora di Nou Camp.

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