Mourinho vuole l’uomo bionico per fare un’Inter da Champions Il tecnico chiederà nuovi innesti. L’identikit? Alti, forti e giovani Sicuri della riconferma solo Julio Cesar, Ibrahimovic e pochi altri

Massimo Moratti è al festival cinematografico di Miami, è lì per il suo film documentario sugli Inter Campus, il presidente non dà l'idea di vedersela brutta, questo progetto gli sta a cuore non meno della rifondazione della sua Inter. L'incontro con Josè è programmato per i primi giorni della prossima settimana, Moratti potrebbe saltare anche il posticipo di domenica sera con la Fiorentina, ma la nuova stagione sta già prendendo corpo, c'è una rosa di probabili addii e nuovi arrivi, stilata in accordo con Branca e Oriali, responsabili del mercato nerazzurro. L'identikit del nuovo interista tracciato da Mourinho è simile a un calciatore bionico, altezza sul metro e novanta, massimo 25enne, agile e forte fisicamente, caratteristiche che non escludono la popolare manovalanza bergamasca, con tutto il rispetto per la categoria.
Il centrocampo è il reparto sotto accusa, la sconfitta di Manchester ha messo in luce quanto era comunque già in programma e Mourinho ha dovuto constatare fin dai suoi primi mesi in Italia quando non riuscì ad imporre il tridente per mancanza di attori idonei e anche per idiosincrasia al sacrificio di alcuni mancati protagonisti. La freschezza atletica chiesta da Josè non si sposa con gli attuali Patrick Vieira e Luis Figo, il veto posto dal tecnico sul rinnovo dei contratti in scadenza fa il resto, Jimenez attualmente in comproprietà con la Ternana non vedrà rinnovato il suo soggiorno, Mancini e Quaresma possono far cassa, il primo ha deluso, il secondo resta un buco nero ma non è detto che venga accantonato definitivamente, a Mourinho non piace mai perdere secco. Obinna è un altro sul mercato. Essien del Chelsea e Yaya Tourè del Barcellona piacciono moltissimo a Mourinho che adora i calciatori africani, acquisti complicati ma in grado di far compiere il salto di qualità. Sono già stati avviati incontri per Marek Hamsik, De Rossi e Thiago Motta per la loro conoscenza del campionato italiano, unita alle difficoltà di poterli strappare a Napoli, Roma e Genoa. Anche D'Agostino dell'Udinese e Palombo della Sampdoria sono sotto osservazione sebbene al momento appaiano seconde scelte.
La difesa è in stand-by, troppa gente secondo Mourinho che vorrebbe una rosa di 27 giocatori più i tre portieri, ma paradossalmente proprio il ruolo di centrale, quello più ampio, è stato causa delle ultime traversie. Nicolas Burdisso ha mercato, questo fa preferire la sua partenza a quelle di Ivan Cordoba e Marco Materazzi, due della vecchia guardia che probabilmente resteranno in rosa ma se dovessero ricevere offerte avranno il via libera per sistemarsi altrove. Rivas è sul mercato, Maxwell è un'incognita, ha grandi richieste, l'esplosione di Santon lo ha relegato in panchina, difficile che il brasiliano accetti un ridimensionamento. Se dovesse decidere di restare a Mourinho farebbe piacere ma nessuno farà carte false per trattenerlo, leggi il rinnovo di contratto chiesto dal suo procuratore, probabile origine del suo scadimento nelle simpatie della società.
Le punte non sono troppe ma nessuna ha mai veramente convinto e questo sembra paradossale in una squadra che con 49 reti allinea il miglior attacco del campionato. Fuori dai giochi Julio Cruz e Hernan Crespo, entrambi in scadenza. Per quest’ultimo Maradona ha poi rincarato: «Se a giugno lascia l’Inter lo convoco in nazionale». David Suazo rientra e verrà ceduto per monetizzare, anche il giovane Acquafresca è fra i nuovi arrivi, sarà poi Josè a decidere se al ragazzo serve un'altra stagione in provincia. Davanti i nomi sono i soliti, Diego Milito e Didier Drogba, gente che spacca la porta ma è difficile pensare che Ibra, Balotelli e Adriano non siano di valore eccelso e quindi non è del tutto improbabile che la linea d'attacco non subisca grandi rivolgimenti, soprattutto ora che Supermario non è più sotto esame. In porta la squadra è copertissima, Julio Cesar si gioca il titolo di migliore fra i pali, Toldo ha appena rinnovato con un biennale.
Il trequartista manca ma resta l'incognita relativa al modulo che Josè vorrà adottare, lui vorrebbe un'Inter all'inglese, ha la capacità di farlo, conosce le regole del gioco.

L'ipotesi di un ritorno all'antico progetto del tridente offensivo non è solo fantasia, Josè ci sta pensando, anzi ci sta lavorando e se nell'ultima parte della stagione la classifica glielo permetterà, riproporrà quell'Inter che avrebbe voluto consegnare a Moratti già questa estate.

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