Napoli - La mazzata è di quelle pesanti: nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2007, la mozzarella di bufala campana, tra mercato interno ed export, ha perso 30 milioni di euro. La stima è del Consorzio di tutela. Non solo perdite di denaro, ma anche occupazione: a rischio ventimila posti di lavoro. Sono due le spiegazioni di questa batosta che si è abbattuta sulla regione governata da Antonio Bassolino: il dramma rifiuti e i recenti blitz dei carabinieri casertani, con i sequestri di latte, prodotti caseari e mangime in 25 caseifici e 83 allevamenti, in parte contaminati dalla diossina.
Ma il Consorzio non è ottimista riguardo al futuro, perché «i danni provocati dall’allarme diossina si vedranno nei prossimi mesi: il nostro auspicio è che la situazione si risolva al più presto, perché i mesi primaverili ed estivi, coincidono con un aumento della domanda di mozzarella».
Il settore della mozzarella di bufala campana Dop, in forte espansione negli ultimi anni, ha un fatturato annuo che si aggira intorno ai 300 milioni di euro, «ma, se continua così - spiega il titolare di un caseificio - queste cifre da record dovremo cominciare a dimenticarle. Per noi, la crisi della mozzarella è peggio della mucca pazza per i fiorentini». Intanto, la Commissione europea ha ricevuto ieri dal ministero della Salute i primi risultati sulla presenza di diossina nella mozzarella. Il portavoce della Rappresentanza italiana presso l’Unione europea, Manuel Jacoangeli, ha riferito che «questi risultati evidenziano in effetti alcune positività alle diossine, peraltro molto limitate in termini di valori di sostanze riscontrate».
Prova a sdrammatizzare Antonio Limone, commissario straordinario dell’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno. «Non è giustificabile l’allarmismo sulla mozzarella. In Campania stiamo agendo sulla fonte del problema. Abbiamo effettuato controlli su 165 caseifici campani. In 25 casi, i test hanno rilevato la presenza di diossina nella mozzarella e per questo motivo è stato sequestrato il latte delle aziende che conferivano a quelle imprese». La nuova emergenza che sta colpendo la Campania, sta generando furenti polemiche politiche. Il sottosegretario alla Salute, Giampaolo Patta, avverte: «Non ripetiamo l’esperienza dell’influenza aviaria, che ha portato a un crollo dell’80% nel consumo di pollame, per poi scoprire che nessun allevamento italiano era stato contaminato».
Il parlamentare di Forza Italia, Nicola Cosentino, sostiene che «il danno provocato dallo scandalo dei rifiuti ha messo in ginocchio anche il business della mozzarella: non si tratta di una calamità naturale ma di precise responsabilità del centrosinistra: Prodi, Veltroni e Bassolino».
Ieri l’ambasciata italiana a Tokyo ha riferito che le oltre 4 tonnellate di mozzarella italiana intercettate venerdì scorso alle dogane, dei due principali aeroporti giapponesi di Tokyo e Osaka, non sono state sequestrate: si tratta «solo» di un fermo preventivo, in attesa di conoscere i risultati delle analisi in corso in Italia. Anche Mosca è in allarme per la mozzarella campana. Il quotidiano Kommersant ha riferito che le autorità ufficiali non si sono ancora pronunciate e che da molti ristoranti e supermercati, la mozzarella è già sparita.
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