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MpA a congresso, Lombardo: "Lavoriamo per il federalismo con Berlusconi"

Il governatore siciliano apre la seconda assise del partito: "Sogno che un giorno a guidarlo sia un veneto...". Poi fa appello al Sud: impegniamoci a non ripetere gli errori storici. Il ministro leghista Calderoli: porte aperte all'alleanza in vista delle europee

Chissà se Umberto Bossi sarebbe disposto a fare il contrario. Per il momento, c'è un Raffaele Lombardo che sogna un MpA che in futuro possa essere guidato «non da un siciliano ma da un veneto». E c'è un ministro leghista come Roberto Calderoli che per la «Lega del Sud» lascia aperta la porta ad alleanze in vista delle europee.

Federalismo, fedeltà a Berlusconi, impegno al riconoscimento degli storici errori del Sud e all'assunzione di responsabilità per non ripeterli: sono questi i temi chiave della relazione di Raffaele Lombardo al secondo congresso dell'Mpa. Il partito esiste da soli quattro anni ma, dice il governatore della Sicilia, sembra passato un secolo: se non altro per la crescita della formazione politica che «ha azzeccato qualche scommessa» e che, con la sua pattuglia di parlamentari e di amministratori, ora correrà alle europee con una serie di alleanze per scavalcare la soglia al 4% posta con la riforma della legge elettorale.

Per Lombardo il federalismo, nel segno dell'autonomia della Sicilia, è la chiave di tutto: anche per la politica, i cui partiti devono cambiare registro: «I partiti che non si evolvono verso una struttura federale abbandonando il loro tradizionale centralismo indeboliscono il federalismo», ribadisce. Perché«se restano i centralisti non potranno coltivare la pianta neonata del federalismo regione per regione, che è la nostra prospettiva». Insomma, il progetto è quello di un'autonomia per tutte le regioni come quella che la Sicilia ha grazie al suo Statuto speciale. E l'aspirazione di Lombardo è quella di un Mpa «leggero, federale, aperto al locale», che in futuro possa essere guidato «non da un siciliano ma da un veneto».

Con un discorso appassionato e a braccio, davanti a un migliaio di delegati, a quattro ministri, a un cardinale ed ai rappresentanti dei partiti di maggioranza ed opposizione, Lombardo rivendica i successi della sua giunta in Sicilia: soprattutto nel campo della Sanità. «Tra mille ostacoli - sostiene - cerchiamo di liberare la Sicilia dall'assistenzialismo, dalle inefficenze, dai mille sprechi, dai saccheggi subiti, dagli enormi interessi che vi si sono consolidati attorno anche nella sanità, complice il nostro atteggiamento ascaro di classe dirigente».

E l'Mpa conferma «trasparente lealtà e la piena collaborazione a Silvio Berlusconi, «un amico leale. Oggi come ieri e come domani»: un rapporto speciale che per il governatore deve servire «per promuovere uno sviluppo che sia equo, diffuso e una crescita civile generale. Per costruire dopo 150 anni di menzogne, inganni e tradimenti la vera unità d'Italia». Per un progetto rispetto al quale il federalismo «è la grande opportunità che il Paese ha per uscire dalla crisi e scrollarsi di dosso un centralismo non rappresentativo delle identità territoriali».

Musica, questa, per le orecchie di Roberto Calderoli, secondo cui il federalismo «darà problemi solo ai disonesti». Il ministro leghista ringrazia Lombardo di avergli «fatto vedere il federalismo non più solo da Milano ma anche da Palermo», e annuncia la prosecuzione del dialogo tra Lega e Mpa: anche in vista delle europee lasciando aperta la porta a quelle «alleanze politiche e tecniche» cui il congresso darà il via libera. E come un autonomista convinto parla Giulio Tremonti: il ministro dell'Economia annuncia la ripresa del percorso per la creazione di una Banca del Mezzogiorno, che «non può restare l'unica regione d'Italia a non avere una sua banca quando invece ne aveva e sono state portate via».

E stupisce la platea quando ammette che «la storia moderna ha visto unificata l'Italia, ma unificata non con la ragione del federalismo di Carlo Cattaneo ma con le baionette di Casa Savoia».

E che «il processo di unificazione del Paese è stato pagato solo dal Sud».

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