Il Cairo Ha giurato di essere vittima di una «campagna ingiusta» e ha assicurato di non possedere beni o conti allestero. Così ha parlato lex presidente egiziano Hosni Mubarak, in un messaggio diffuso ieri dalla televisione Al Arabiya, il primo rilasciato dalla fine del suo regime. «Non posso assistere in silenzio alle campagne diffamatorie e ai tentativi di attaccare la mia reputazione e la mia integrità, come la reputazione e lintegrità della mia famiglia» ha affermato lex presidente, dimessosi l11 febbraio sotto la pressione della popolazione, che chiedeva cambiamento e riforme.
Mubarak ha parlato poi di «campagna ingiusta», per cui ha «sofferto molto», assicurando che né lui né la moglie Suzanne abbiano «beni o conti allestero». Unaffermazione che risponde indirettamente allannuncio delle autorità di una commissione dinchiesta sui suoi averi e su quelli dei familiari. «Ho lasciato il mio incarico di presidente facendo prevalere linteresse della patria e del popolo, ho servito la patria con onestà» ha aggiunto.
Intanto il procuratore generale del Cairo ha ordinato un interrogatorio per Hosni Mubarak e due figli, per accertare eventuali responsabilità negli attacchi ai manifestanti in piazza Tahrir avvenuti il 25 gennaio durante le proteste. Ma linterrogatorio servirà anche per accertare eventuali abusi di potere commessi da Mubarak.
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