La Mussolini chiede la testa della velina anti Cav

Doveva diventare la musa che invitava il popolo a comprare telefonini, si è trasformata nella «modella che insulta gli italiani». Eterogenesi dei fini, direbbero i più colti, per Bianca Balti, top model, attrice, moglie separata e mamma, aspirante sogno proibito dell’italica gente, viso d’angelo e lingua tagliente. Tim l’ha ingaggiata pochi mesi fa per sostituire Belen Rodriguez; da qualche settimana in tv passano gli spot in cui l’eterea indossatrice lodigiana veste i panni (meno succinti di quelli che porta sulle passerelle di Intimissimi) di Monna Lisa, nientemeno. Dai bikini filiformi della caliente argentina ai castigatissimi costumi rinascimentali, dalle scenografie caraibiche tutte sole e trasgressione ai drappeggi scuri di una dimora d’epoca.
In un’Italia che vira verso il moralismo e si scandalizza dei vizi privatissimi sbattuti in prima pagina, il passaggio di testimone tra Belen e Bianca nello spot della compagnia telefonica ha assunto un significato quasi simbolico. Ma la musa di Karl Lagerfeld nel calendario Pirelli si è fatta un po’ prendere la mano. Un po’ quello che capitò alla contessina Beatrice Borromeo, altra bellezza che fu lanciata in tv da Santoro come «anti-velina». E così Bianca Balti ha voluto dimostrare di non avere soltanto occhioni azzurri e le dovute curve, ma una testa, un cervello e un pensiero. Che ha tentato di fare conoscere prima il 13 febbraio scorso, manifestando in piazza con le migliaia di donne di «Se non ora, quando?», e poi affidandosi alle cure di Vanity Fair in una lunga intervista di copertina.
Bianca rivela di invidiare il fisico di Belen, «quel corpo tonico, quel culo». Ammette di non «fare sangue» come lei. Di avere scoperto quanto le mancasse la sua Italia quando il marito, prontamente lasciato, la portò a vivere a New York. Dove ha scoperto quanto saremmo malvisti. Gli americani le parlavano male di Berlusconi. «Tutto il mondo ci prende in giro. All’inizio mi incazzavo, rispondevo: “Senti chi parla, voi avete Bush”. Adesso cerco di ragionare. Di spiegare che l’Italia non è tutta Berlusconi».
«Con quella bocca può dire ciò che vuole» era lo slogan di un dentifricio ai tempi di Carosello. Invece no, ha replicato indignata Alessandra Mussolini. «La Balti ha insultato Berlusconi e quindi la maggioranza degli italiani», è stato lo sfogo del deputato pidiellino registrato da Klaus Davi in un video sulla pagina Facebook intitolata come l’ultimo libro del massmediologo («Porca Italia - che cosa pensano di noi all’estero»).
«Non posso credere che la testimonial della Tim abbia veramente detto una cosa simile - protesta la Mussolini -. Si è dimostrata poco intelligente politicamente. Spero che la Tim la licenzi immediatamente e si riprenda Belen: ha insultato la maggioranza degli italiani che con convinzione ha votato il nostro premier. Si vergogna di essere italiana? Vada in Francia, con la Bruni a suonare la chitarra. Il suo spot è brutto, lei sembra un manichino. Se la licenziassero subito non se ne accorgerebbe nessuno, aridatece Belen».
Scontro tra donne, e che donne. La Mussolini non perde occasione, è ancora nell’aria l’eco del feroce litigio con il ministro Mara Carfagna. Ma anche la Balti cerca l’occasione per uscire dal piccolo schermo e approdare sulla grande ribalta.

Il corpo della donna torna argomento di discussione e divisione: su internet è già partita la guerra tra opposte tifoserie tra minacce di boicottaggi telefonici e battutacce. Dura la vita dell’anti-velina, di chi fa strada con il corpo e non vuole perdere la testa. Ed è in qualche modo obbligata al pensiero unico antiberlusconiano.

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