Napoli - Hanno confessato dopo 10 ore di interrogatorio. Sono 16enni come il figlio del boss del clan Gionta di Torre Annunziata arrestato nelle prime ore subito dopo lo stupro della turista tedesca 25enne sulla spiaggia di Roviglione, che stava trascorrendo la notte di domenica in tenda con il suo fidanzato. Anche loro sono accusati di rapina, sequestro di persona e violenza sessuale. Erano stati chiamati in causa dal primo minore arrestato, sono stati fermati dopo un lungo interrogatorio durato ore in commissariato. I due ragazzi, uno dei quali ha compiuto da pochi giorni 16 anni, sono stati trasferiti al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, a Napoli. Uno dei due adolescenti ha precedente penali per lesioni. Nello stesso centro si trova anche il figlio del boss, primo fermato per la violenza e riconosciuto da Sandra, la psicologa venticinquenne di Duesseldorf, in un confronto all’americana.
La confessione "Dichiarazioni spontanee e dettagliate" ha detto il questore. Fatti precisi che non lasciano alcun dubbio. Anche se è stato autorizzato il test del dna per poter accertare scientificamente quanto accaduto quella notte. I due fermati di questa notte chiudono il cerchio delle indagini avviate dalla polizia immediatamente dopo la denuncia della donna. Già nella giornata di lunedì era stato sottoposto a fermo giudiziario Luigi, un altro sedicenne, figlio di un noto pregiudicato del Vesuviano. Il ragazzo era stato riconosciuto formalmente dalla coppia di turisti.
Da quel momento sono partite le ricerche dei suoi complici, che sono risultati tutti amici. Valentino e Giovanni, i due fermati di questa notte, sono stati sorpresi dalla polizia mentre dormivano tranquillamente insieme in casa di uno dei due.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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