da Napoli
I trionfi per Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara, sembra non finiscano mai. Soprattutto per il capitano della Nazionale campione del mondo, recentemente vincitore del «Pallone d'oro», il trofeo più ambito per ogni giocatore di calcio.
Ieri, i due ex campioni azzurri, sono tornati nella loro Napoli, accolti da veri eroi, per inaugurare una ludoteca nella scuola elementare «Annalisa Durante», a Forcella, uno dei quartieri emblema della mala Napoli. Una ludoteca allestita con i denari raccolti nel corso di una sottoscrizione, dalla fondazione che porta il nome di Cannavaro e Ferrara.
Forcella era blindata ieri mattina, per accogliere i due ex giocatori azzurri del Napoli e della Nazionale. Li hanno accolti migliaia di napoletani, soprattutto ragazzi e ragazze, diligentemente restati dietro le transenne, sistemate per evitare un abbraccio, diciamo troppo premuroso nei confronti dei due loro beniamini.
Ma, la gente, forse finalmente disillusa, non si è limitata soltanto ad applaudire Cannavaro e Ferrara. Infatti, non ha perso l'occasione per polemizzare con Comune, Regione e Provincia, per il degrado in cui versa il quartiere, abbandonato dalle istituzioni, nonostante i proclami all'indomani di ogni evento delittuoso.
Come quello di Annalisa Durante, appunto, la ragazzina di 14 anni che sognava di diventare una brava estetista ma uccisa con un colpo di pistola alla testa nel marzo del 2003. Era in corso una sparatoria tra killer di bande rivali ma un proiettile vagante uccise proprio lei che apparteneva ad una famiglia perbene.
A lei, è stata poi intestata la scuola elementare che aveva frequentato.
Ma, passato il momento della commozione istituzionale e delle marcette per la pace, il quartiere è tornato ad essere com'era fino a poche settimane prima: abbandonato, dominato dalla camorra e dalla guerra tra i clan e invaso dalla spazzatura.
Anche la disoccupazione è rimasta com'era e le case fatiscenti sono lì che restano all'inpiedi, come un miracolo quotidiano. Ieri, sotto gli occhi commossi di papà Giovanni Durante, è stata inaugurata una ludoteca nella scuola intitolata alla figlia. La gente di Napoli, ha ricordato con applausi e cori, gli anni belli del grande Napoli di Maradona, squadra di cui ha fatto parte Ferrara. I balconi dei palazzi erano pieni di fan degli azzurri, con bandiere, trombe e qualche immancabile mortaretto.
Ma, la festa di Forcella, nota anche per l'amicizia di Carmine Giuliano, defunto boss del rione, con Maradona è stata solo il preludio alla serata di gran galà di beneficenza, che si è tenuta al Real Teatro di San Carlo. Naturalmente, c'erano, i due ex azzurri e l'ospite, forse più atteso: il «pallone d'oro» vinto da Cannavaro.
Organizzato dall'emittente leader in Campania «Canale 9 Teleoggi», l'evento ha soddisfatto in pieno i promotori, che prevedono «lunga vita» per la fondazione intitolata a Ferrara e Cannavaro, «due napoletani che fanno onore alla città onesta e che produce», come, in tanti, hanno ricordato ieri a Forcella.
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