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Napoli, terzo morto in 3 giorni

L’agguato vicino a una caserma dei carabinieri

da Napoli

Puntuali i sicari hanno ucciso anche ieri a Napoli. Giuseppe Serra, 52 anni, la metà trascorsi in cella, è stato massacrato in pieno pomeriggio a Torre del Greco, area vesuviana. Serra, detto «’o svizzero», stava percorrendo in motorino viale Campania, quando è stato affiancato da due killer, che si trovavano a bordo di un'altra moto. I sicari hanno aperto il fuoco e lo hanno ucciso all'istante. Un investigatore ha rivelato che Serra, cutoliano negli anni Settanta e Ottanta, non si vedeva mai in giro, usciva raramente da quando era tornato in libertà.
Per dare un'idea dell'arroganza della camorra, basti pensare che l'agguato è avvenuto a circa 400 metri di distanza dalla compagnia dei carabinieri. Una beffa.
Pochi minuti dopo l'esecuzione, in viale Campania, sono arrivati familiari e amici della vittima. La tensione è salita di colpo ma le forze dell'ordine sono ormai abituate da decenni a doversi preoccupare anche di ordine pubblico, quando un camorrista viene ucciso.
Serra era un affiliato al clan Falanga (dicono i carabinieri), il più potente di Torre del Greco, in conflitto da anni con un gruppo di «scissionisti». Nonostante fosse uscito appena un anno fa dal carcere (dopo averne trascorsi 25 di fila, per associazione mafiosa e omicidio), il camorrista, appena tornato libero si era messo subito al «lavoro» pare, nel campo delle estorsioni.


«’O svizzero» è la vittima numero 55 dall'inizio dell'anno a Napoli, 47 di questi omicidi sono avvenuti in ambito camorristico. Disastroso questo mese di giugno, appena agli inizi: in sei giorni, quattro persone sono state uccise, tre negli ultimi tre giorni.

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