Napoli, matrimonio trash: la procura apre un fascicolo

Carabinieri ieri al Comune di Napoli per acquisire tutti gli atti riguardanti il matrimonio tra il neomelodico e la vedova del boss. Monta la polemica sulla scandalo

Napoli, matrimonio trash: la procura apre un fascicolo

Carabinieri ieri al comune di Napoli per acquisire ogni atto riguardante il matrimonio tra il cantante neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli, vedova del fratello di un boss degli Scissionisti di Secondigliano, Gaetano Marino, ammazzato nel 2012 in una faida interna al clan. La procura di Napoli ha aperto un fascicolo per chiarire se siano stati commessi reati di tipo penale. Si cercano autorizzazioni, licenze, pagamenti di quanto è stato messo in atto dagli organizzatori del matrimonio, già sanzionati dal Comune per illeciti di tipo amministrativo. I militari dell’Arma hanno interrogato personale dell’Ente, l’assessore con delega alla Polizia municipale, Alessandra Clemente, e una staffista del sindaco Luigi De Magistris.

Ieri dal Comune hanno fatto sapere che la Polizia municipale ha sanzionato l’organizzazione sia per l’evento serale andato in scena alla vigilia delle nozze in piazza del Plebiscito, che per il corteo che l’altro ieri da Secondigliano ha accompagnato la sposa al Maschio Angioino, dove si è svolto il rito civile. I caschi bianchi napoletani hanno elevato multe “per mancanza di licenza di esercizio per il pubblico spettacolo e per assenza di nulla osta per l’impatto acustico per un importo di oltre 2000 euro”. “Inoltre gli organizzatori – ha comunicato la polizia municipale - avevano allestito in piazza del Plebiscito anche un palco occupando abusivamente 36 mq per i quali è stata elevata sanzione che comporterà il pagamento di 173 euro oltre la Cosap che ammonta ad oltre 30.000 euro. Le violazioni commesse poi per i festeggiamenti delle nozze hanno riguardato anche il passaggio di una carrozza con cavalli e giocolieri a corso Secondigliano e gli Agenti del Nucleo Mobilità Turistica sono intervenuti fermando la carrozza lungo il percorso per intralcio alla circolazione stradale e sanzionando il conducente per mancanza del contrassegno identificativo e del segnale posteriore di veicolo a trazione animale”.

Migliaia di euro di ammenda non hanno placato la polemica su quello che la città sta vivendo come uno scandalo. I napoletani si chiedono perchè, di fronte a festeggiamenti di così elevata portata, che hanno paralizzato una città per due giorni, la polizia sia intervenuta solo quando il caso ha acquisito clamore mediatico. Un palco allestito, luci, casse, decine di ragazze pon pon, veicoli entrati in una piazza simbolo di Napoli, sorvegliata a tutte le ore del giorno dai militari. Per un’iniziativa che poi richiede del tempo per la preparazione e che ha portato pubblicamente in scena uno spettacolo davanti a migliaia di fans, non in qualche slargo buio tra i vicoletti di un quartiere di periferia.

In molti si domandano come sia stato possibile occupare per ore una piazza, presidiata costantemente dalle forze dell’ordine, senza le opportune autorizzazioni e dar vita a un vero e proprio spettacolo con tanto di ringraziamenti finali all’amministrazione comunale.

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