da Roma
Giorgio Napolitano e i tagli alla Difesa. Al Quirinale per la Giornata delle Forze Armate, il capo dello Stato dice chiaro e tondo che il bilancio militare non può essere ulteriormente limato. E lo motiva.
Le Forze Armate italiane - spiega il presidente - rischiano di dover fronteggiare «nuove e possibili emergenze». Vanno - ricorda - «dallaggravarsi della situazione in Afghanistan, dallincombere di gravi incognite nella regione che abbraccia lIrak e lIran, dal riaccendersi di acute contrapposizioni nei vicini Balcani, dal persistere di tensioni nel quadro politico e istituzionale in Libano, dal trascinarsi di una crisi lacerante nel Medio Oriente».
Ne consegue che è opportuno - osserva sempre Napolitano - «rendere meglio compatibile la necessaria assunzione di responsabilità, anche militari, da parte dellItalia nellambito della comunità internazionale, con le difficoltà di fondo della nostra finanza pubblica». Insomma, visto lo scenario internazionale, il governo farebbe bene - è il monito che arriva dal Colle - a rivedere i risparmi alla Difesa. E oggi la legge finanziaria, che prevede risparmi al bilancio militare, inizia la discussione nellaula del Senato.
E per essere chiaro sul segnale che vuol mandare, il capo dello Stato sottolinea: «Non possiamo venire meno quel livello di presenza e di operatività militare che è lecito attendersi da un Paese che è tra i quattro maggiori dellUnione europea. LItalia ha il dovere di sostenere questo impegno e di percepire come proprio lobiettivo di migliorare le capacità delle nostre forze armate».
Per queste ragioni, il Quirinale richiama tutti al «dovere di prepararci a fronteggiare ciascuna di queste possibili emergenze. È dovere comune di tutti coloro che hanno vivo il senso della responsabilità e del prestigio dellItalia - ammonisce - dare prova di unità nel vigilare e nel ricercare le strade che meglio possono garantire la sicurezza e condurre alla pace».
E proprio perché lappello di Napolitano è rivolto a «tutti», il presidente avverte la necessità di «un nuovo sforzo di coesione nazionale». Appello che sembra rivolto più allala sinistra della maggioranza che allopposizione.
«Serve - dice Napolitano - un concreto impegno per garantire la pace anche al di fuori dei confini della stessa Europa, per contribuire alla costruzione di un nuovo ordine mondiale».
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