Politica

Nasce il gatto «prefabbricato» che non trasmette più le allergie

Incrocio di razze e variazioni del Dna: i felini sono in vendita on line e costano 3mila euro

Manila Alfano

da Milano

La scoperta arriva direttamente dall'America e ha già tutte le carte in regola per rivoluzionare il mercato mondiale in fatto di animali domestici.
Dopo anni di esperimenti e incroci tra varie razze, Allerca, un'azienda biotecnologia di San Diego, ha creato il primo gatto al mondo ipoallergico. Nessun ostacolo ormai si interpone tra la passione per i felini e le tanto diffuse allergie per il pelo di micio. Niente più asma, starnuti o pruriti fastidiosi causati dall'animale domestico più amato al mondo insieme al cane.
«Ci sono voluti anni prima di riuscirci - ha commentato Steve May, il portavoce dell'azienda americana - perché il nostro è un metodo completamente naturale». Niente manipolazioni genetiche quindi ma, come precisano dall'azienda, semplicemente una selezione della razza. Scienziati e genetisti si sono messi al lavoro circa un paio d'anni fa, hanno analizzato il più alto numero di esemplari possibili, alla ricerca degli agenti della glicoproteina Feld1, presente nella saliva, nel pelo e nella pelle del gatto, responsabile dell'allergia. L'assenza di tale proteina è una variazione genetica del Dna dell'animale e lo possiede un esemplare su 50mila.
Gli animali sono stati incrociati fino ad arrivare al risultato voluto: completamente innocui per l'uomo. Gli allergeni del gatto sono ormai al secondo posto dopo quelli degli acari ed è un fenomeno sempre più diffuso nei nostri climi. L'azienda americana punta quindi su un mercato sicuro. Solo negli Stati Uniti infatti 38 milioni di famiglie possiedono un gatto e sei milioni di cittadini sono allergici al pelo di gatto.
Si stima che a livello mondiale il 35 per cento degli esseri umani soffre di allergia. Secondo May, l'Allerca ha iniziato ad avere dei potenziali compratori già a partire dal 2004, quando cioè ancora non si era arrivati alla fine della sperimentazione.
Per accaparrarsene uno all'epoca bastava depositare una caparra di 250 dollari e aspettare due anni, per poi versarne altri 3mila. A partire da quest'anno i gatti sono disponibili direttamente on line a 3mila euro l'uno. Basta visitare il sito, scegliere il colore e un gattino di 12 settimane viene recapitato direttamente a casa, già vaccinato e svezzato. L'azienda punta a venderne almeno 200mila l'anno. Gli interessati principali sono ovviamente tutti coloro che finora hanno dovuto rinunciare alla compagnia del micio per problemi di salute, ma molte famiglie con bambini potrebbero preferire il gatto antiallergico da quello «classico».
Per il momento gli acquirenti dovranno accontentarsi dello Shortairs britannico, un gattone dalla corporatura degna di un combattente, con un corpo massiccio, zampe forti e piedi rotondi, ma tranquillo, flemmatico «molto dolce e affettuoso e adorabile con i bambini».
Il sito si rivolge poi a tutti gli interessati e spiega: «Presto seguiranno altre razze famose, quindi vi preghiamo di aiutarci a decidere quale razza trasformare in ipoallergico». Nonostante l'azienda abbia sempre precisato che non c'è stata manipolazione genetica ma un indebolimento del gene portatore di allergia, le proteste da parte di animalisti e scienziati non si sono fatte attendere.

Da una parte c'è chi sospetta che il metodo non sia completamente naturale e dall'altra chi guarda con timore all'ingegneria genetica per chiedersi: «Se tutti preferiranno un gatto “prefabbricato”, che ne sarà di tutti gli altri?».

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