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Nascoste le cifre sui nomadi a scuola

Quattro giorni? Tre? Un giorno su due? Ma quante volte a settimana vanno a scuola i ragazzini rom della capitale? In una scuola media del XX Municipio, la Vibio Mariano, i nomadi del campo di via Baiardo l’anno scorso hanno messo piede in classe esattamente 10 giorni. Una volta al mese, più o meno. E intanto, il Comune paga 2milioni di euro all’anno fra spese di scolarizzazione e trasporto. Soldi pubblici.
Fornisce i dati a Il Giornale il consigliere del Pdl in XX Municipio, Stefano Erbaggi, presidente della commissione politiche sociali. Ecco i numeri: Elementare Merelli, 14 iscritti, 67 giorni frequentati, presenza media 39 per cento; Materna Vibio Mariano, 8 iscritti, 52 giorni frequentati, presenza 30 per cento; Elementare Vibio Mariano, 25 iscritti, 71 giorni frequentati, presenza 42 per cento; Media Vibio Mariano, 21 iscritti, 10 giorni frequentati, presenza 6 per cento.
«In media - calcola Erbaggi - la frequenza è stata di 49 giorni su 170, pari al 29 per cento. Una percentuale non soddisfacente. Dai numeri si vede che i genitori consentono ai bimbi di frequentare la materna e l’elementare. Dopo i 10-12 anni, i minori sono dediti all’accattonaggio e a delinquere. Dalle medie in poi a scuola non ce li mandano più».
Che succede lo spiega Marco Perina, assessore alle politiche sociali del XX: «Un preside mi ha raccontato che un giorno alle 10,30 si è presentato un genitore a prelevare il figlio, “per una visita medica”. Sorpreso, poco dopo, dal capo d’istituto al semaforo a mendicare. Inoltre, gli scuolabus dei rom, sono sempre semivuoti. Però sono pagati. Altro spreco da evitare».
Quelli del XX sono i primi numeri certi sulla frequenza scolastica dal 2004 a oggi. Dati ufficiali, frutto di un’iniziativa dei vigili del XX gruppo. Esattamente dell’U.O. tutela minori ed emarginati. Trattandosi di un appalto pubblico, 2 milioni all’anno, i dati dovrebbero essere ufficializzati senza problemi. Invece no. Dal 2004 il Comune, in merito alle frequenze dei rom a scuola, mantiene il riserbo più assoluto. «L’XI Dipartimento non fornisce risposte neppure al comandante della Polizia municipale» conferma Erbaggi. E mostra, a riprova, una nota ufficiale ricevuta il 4 luglio scorso dal XX gruppo dei vigili: «Questa U.O. - si legge - in questi anni non ha mai ricevuto dal dipartimento gli elenchi dei bimbi rom iscritti nelle scuole del XX, richiesti più volte dall’inizio dell’anno scolastico.

E le poche schede fornite, in merito alle frequenze dei rom del campo di via del Baiardo sono prive della data di nascita dei bambini, dell’appartenenza del nucleo familiare, con nominativi che non risultano appartenere al campo». Se è vero che l’ordinanza del Viminale del 30 maggio gli assegna il compito anche di «contrastare l’accattonaggio e favorire la scolarizzazione rom», il prefetto Carlo Mosca avrà il suo da fare.

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