Un Natale in Zona per gli sportivi Allenamento dopo cena e cenone

Natale in Zona, si può fare. La strategia alimentare inventata da Barry Sears - la famosa Diet Zone negli Usa, EnerZona in Europa - inventa per gli sportivi un nuovo Natale del gusto, basato sui principi dell'equilibrio e della salute. Del wellness. Prima di farci prendere dai soliti sensi di colpa postcenone o pranzo natalizio, ecco una proposta alternativa di menu compromesso fra tradizione e innovazione, suggerito da Paola Budel, grande firma del gourmet made in Italy.
La chef trentina, infatti, sottolineando in ogni suo piatto proposto «la qualità» degli alimenti che la tradizione vuole nel menù natalizio, guida gli atleti verso un Natale gustosissimo, un po' chic - certamente di tendenza - ma soprattutto del mangiar sano. E lo fa con la sapienza di una «super firma» o meglio superCuoca che sa mettere insieme carboidrati, proteine e grassi (secondo la giusta proporzione calorica 40 30 30), ma sa soprattutto portare in tavola un menù di sette portate speciali, che hanno il compito di soddisfare il palato e accompagnare una vera cena alias pranzo natalizi. Senza correre il rischio di eccedere e chiudere con gli auguri e il solito senso di pesantezza che caratterizza la grande abbuffata di Natale.
Con il Natale in Zona i conti tornano: infatti, se il totale dei blocchi (unità di misura della Zona) qui proposti è 7, pari a circa 700 kcal, bisogna pensare che una cena tradizionale senza esagerare può avvicinarsi a circa 2.000 kcal, in cui solo i secondi rappresentano quasi un quarto del totale calorico.
Come ha fatto Paola Budel? Ha messo insieme arte culinaria e saggezza nella scelta degli alimenti. «Un bravo chef - dice la Budel - deve inventare e reinventare, senza dimenticare il valore della tradizione, che è bagaglio culturale e saperlo fare con un po' di malizia e attenzione alla salute, rappresenta uno stimolo per la fantasia e un passo verso l'innovazione».
IL MENU DI NATALE
Si parte con la Tagliata di salmone e storione, rallegrata e in rosso dal melograno con abbinata una sottilissima galletta di farina di kamut, acqua e olio extravergine d'oliva. Per passare al primo importante, che in Trentino è rappresentato dai Canederli, questi di tacchino ed avena in brodetto, con cime di rapa. La Budel ha alleggerito il carico proponendo gnocchi di pane intergale nei quali prevale soprattutto il tacchino e l'avena cotta. Tre canederli serviti in un leggero consommé. Dal Nord al Sud. Ecco il Sartù completamente rivisitato in Zona. Un piatto tipico del capodanno napoletano: un timballo d'orzo e mandorle sul quale troneggiano due croccanti alici, insaporito da una fresca fonduta di pomodoro. Poi l'astice: un tenero boccone abbinato ad un ragù di borlotti e verza, accompagnato da un grissino di farina integrale e peperoncino. Pesce e carne: con in tavola la Lombata di vitello, servita con cuori di carciofi arrosto e ammorbidita da un guazzetto di lenticchie di Castelluccio.
E perché i conti tornino, nel menù bilanciato di Natale ecco un finale in grande stile: i colori della verdura e della frutta animano un innovativo Pinzimonio di verdura e frutta fresca e secca con salsa allo yogurt. Per finire e non finire. Una fantasia di cose buone da stuzzicare fino a tardi prima della tombola. Il brindisi è poi d'obbligo e accompagnato dai Bocconcini di panettone, quello artigianale e dalla ricetta antica, con pochi grassi, canditi e uvette.
MANGIARE BENE IN ZONA
Si possono seguire i principi della Zona mangiando bene. Per cercare tale varietà ci si può riferire anche alla tradizione. È un modo diverso di pensare al cibo, è uno stile di vita, ma anche uno stile mentale. È un rapporto salutare con il proprio corpo, una strategia vincente per perdere peso, per rallentare l'invecchiamento e per essere efficienti, per conquistare lucidità mentale e vigore fisico.

Il principale obiettivo della strategia alimentare Zona è il controllo dell'ormone insulina che va mantenuta entro i valori ideali, (cioè né troppo alti né troppo bassi), attraverso la scelta delle fonti di carboidrati (che dovrebbero rappresentare il 40% delle calorie del pasto) e dalla presenza di alimenti proteici in ogni pasto (che dovrebbero rappresentare il 30% delle calorie).

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