Nazionale Altro che nani, serve un centravanti

Possiamo affrontare il prossimo europeo con la fanteria cinese in attacco? A questo interrogativo, bisogna rispondere prima di chiudere il dibattito sulle scelte di Prandelli versus Estonia, con Cassano al fianco di Pepito Rossi, premiate dal rotondo 3 a 0, e di allestire l’amichevole con l’Eire del nostro caro, vecchio, irascibile Trap. Ed è bene farlo mettendo in un cantuccio la suggestione determinata dalle giocate ammirate a Modena per ridiscutere di calcio autentico. L’infortunio toccato a Balotelli è stato superato con una genialiata da Prandelli, consapevole anche dei modesti mezzi tecnici dei rivali, ma la trovata di una sera non può diventare il registro tattico dell’avvenire. Nè sembra il caso di lasciarsi influenzare dall’esempio Barcellona, unico e inimitabile, e comunque alimentato dal genio di Leo Messi. Citare poi a favore dell’esperimento riuscito, il blitz del Milan a Brescia con Cassano e Robinho, uno al fianco dell’altro, concluso col contropiede manovrato dei due, può risultare fuoriviante. Bisogna perciò mettersi al lavoro per cercare, velocemente, una formula più tradizionale forse ma anche più affidabile sullo scenario continentale. Cercasi allora centravanti, disperatamente è il caso di aggiungere perchè è da qualche tempo che se ne avverte la mancanza. É vero, anche al mondiale di Germania 2006, Lippi seppe arrangiarsi con l’arte tipica dell’artigiano: un po’ Toni e un po’ Gilardino, da cui ricavò una miseria di reti. Decisivi risultarono i sigilli di Materazzi, oltre che il rigore di Totti a Kaiserslautern, oppure l’ultimo penalty di Grosso. Ma non sempre è Natale: un centravanti bisogna pure averlo. E le provviste di Prandelli, in materia, sono note.
Il primo della lista è diventato, più per meriti acquisiti con l’Inter che per le sue perfomances in azzurro, Pazzini. Ha timbrato il cartellino venerdì sera, a dimostrazione che la vena non è esaurita. Bisogna saperlo servire, come succede a volte nell’Inter quando Maicon o l’altro sodale di sinistra, gli scodellano in area palloni invitanti. Al secondo posto è scivolato Alberto Gilardino, reduce da una stagione deludente e mai protagonista di una prova convincente, specie nelle occasioni che contano. Per fargli posto, la Fiorentina decise di spedire Pazzini alla Samp. É bastato qualche anno per rovesciare completamente il mondo del gol italiano. Il terzo in ordine sparso è adesso Matri, rivalutato dai pochi mesi made in Juventus ma non ancora dotato del credito necessario per intraprendere con successo la carriera a Coverciano. Nell’attesa che Balotelli metta giudizio e il ginocchio gli restituisca la piena efficienza fisica, Prandelli ha il dovere di guardarsi intorno e magari anche di rivedere i giudizi che han portato a bocciare altre candidature tipo quella di Borriello. Vero, il napoletano è una testa calda, vittima più della propria presunzione (che sfocia a volte in cattiva educazione) che della mancanza di talento balistico. Ma se c’è posto per Cassano, può esserci anche per Borriello: certo il napoletano non risolve il deficit ma forse prima di rinunciare a un giovanotto che ha grande fisico, è meglio tentare un disperato recupero. Già, perchè in un europeo concentrato in poche settimane, è indispensabile possedere anche del fisico.

E se Borriello non dovesse superare le “primarie“ del prossimo autunno, meglio aspettare Quagliarella o inventarsi mister X scrutando nei settori giovanili. Con la fanteria cinese si può domare l’Estonia, è poco credibile immaginare lo stesso esito contro Inghilterra, Germania o Spagna.

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