Negli Outlet Arval l’usato con carta d’identità

Quello che sta per chiudersi non è stato certo un anno positivo, per il settore del noleggio auto. Ad arrestarne la corsa, dopo una lunga fase di crescita, hanno contribuito soprattutto due fattori: la contrazione della domanda da parte delle aziende clienti, alle prese con le incertezze legate alla crisi, e la perdita di valore delle vetture usate che i noleggiatori rivendono a fine contratto. Eppure, anche in questo difficile 2009, c’è chi è riuscito a mettere a segno performance significative.
È il caso di Arval, società del gruppo bancario Bnp Paribas e operatore di punta del noleggio a lungo termine, con una quota di mercato superiore al 21%. «A dispetto di un crollo generalizzato nelle immatricolazioni delle auto aziendali, abbiamo ulteriormente aumentato il parco gestito, che a fine anno supererà le 125mila vetture - esordisce Paolo Ghinolfi, amministratore delegato e direttore generale di Arval -. E la grande diversificazione dei canali di vendita, compresa l’apertura della prima catena italiana di outlet dell’auto di seconda mano, ci ha permesso anche di limitare i danni dovuti al minor valore dell’usato».
Quella lanciata da Arval, in effetti, è una novità assoluta: un network di piazzali distribuiti su tutto il territorio nazionale, dove privati, concessionari e aziende possono «toccare con mano» e acquistare vetture usate provenienti dal noleggio a lungo termine. «Abbreviando la catena logistica della distribuzione abbiamo abbattuto i costi fissi - spiega Ghinolfi - quindi possiamo offrire le auto a un prezzo più basso rispetto a quello di mercato». Altro punto di forza dell’usato disponibile negli outlet di Arval è la «carta d’identità», vale a dire il documento rilasciato all’acquirente dove sono riassunti data d’immatricolazione, chilometraggio, interventi manutentivi e tutte le informazioni riguardanti il veicolo, garantite dall’organismo di certificazione Sgs.
Per la società di noleggio del gruppo Bnp Paribas, comunque, le buone notizie non arrivano solo dal fronte del business. Anche quest’anno, infatti, è proseguita a gran ritmo l’attività del progetto Ecopolis, il contenitore di iniziative di sviluppo sostenibile nato nel 2005 e rivolto all’intera filiera del noleggio, dai clienti ai fornitori. «Sul territorio procede speditamente la mappatura degli Ecopolis Mobility Point - conferma Ghinolfi -, vale a dire officine che all’interno della rete Arval si distinguono per uno stile di lavoro particolarmente rispettoso della natura, delle persone e della società. E che magari, come esempio concreto di questa vocazione, in caso di fermo macchina offrono ai clienti auto sostitutive a basso impatto ambientale. A oggi, i centri di assistenza che si possono fregiare della qualifica di Ecopolis Mobility Point sono oltre 350 in tutta Italia».

E ancora in tema di sostenibilità, sono sempre più numerose le aziende che sottoscrivono il prodotto Ecopolis Fleet, con il quale Arval propone il calcolo dei livelli di CO2 della flotta, una consulenza globale per la composizione di parchi auto «puliti» e la possibilità di compensare le emissioni nocive attraverso la riforestazione di aree verdi.

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