Reggio Emilia - Dicono che le coop rosse non sono più il braccio economico della sinistra. Che il tempo del collateralismo è finito. Che la saldatura della triade coop-partito-amministrazioni locali è un capitolo di storia passata. Per constatare che quella stagione non è affatto finita bisogna venire sotto il ponte di Calatrava che sovrasta l’autostrada del Sole a Reggio Emilia. Un ventaglio che si dispiega sulla piatta campagna padana. Terreni su cui si gioca il futuro della città, dove sorgeranno la futura stazione dell’alta velocità ferroviaria, il nuovo casello dell’A1, le fiere di Reggio.
Una fetta importante di questo crocevia degli appetiti di politica e affari è in mano alle grandi imprese di Legacoop. Coopsette, colosso dell’edilizia e delle grandi infrastrutture che ha sede a Castelnuovo di Sotto, e Coop Consumatori Nordest, una delle sorelle della grande distribuzione, possiedono attraverso la società Aurora (ciascuno ne controlla metà) una superficie di 185mila metri quadrati fra l’autostrada e la fiera. Qui vorrebbero trasferire il centro commerciale Ariosto, che ora sorge non molto distante in una zona dove non può più crescere. L’obiettivo è di raggiungere i 40mila metri quadrati di superficie di vendita: uno dei più grandi iper italiani.
Proprio al di là del nastro d’asfalto si trova il terreno del vecchio casello, regalato anni fa dalla Società Autostrade al Comune di Reggio Emilia in cambio del nuovo svincolo e di altre opere. Nella primavera del 2009 l’amministrazione guidata da Graziano Delrio decise di mettere in vendita quei 45mila metri quadrati a uso direzionale che fanno gola alle coop. E chi ha vinto la gara di aggiudicazione? Una società chiamata Immobiliare Nordest e ovviamente targata coop. È infatti controllata al 95% da Coop Nordest e per il restante 5 per cento da Ccpl, altro gigante reggiano delle costruzioni al quale - per inciso - è riconducibile la proprietà di ulteriori 25mila metri quadrati confinanti.
Il presidente del collegio sindacale di Immobiliare Nordest è Luca Vecchi, commercialista ma soprattutto capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale. Il Comune ha dunque venduto uno dei suoi terreni più pregiati a una società delle coop la cui attività viene controllata dal numero uno del Pd nel Comune stesso. Un intreccio interessante.
Più curioso ancora è il percorso dell’aggiudicazione. Essa è avvenuta senza concorrenza. Gli immobiliaristi non si sono scatenati per ottenere un’area così strategica. Del resto, il Comune non si è dannato l’anima per diffondere la vendita: l’avviso d’asta è stato pubblicato sul sito internet, all’albo pretorio, sulla Gazzetta ufficiale e in un minuscolo spazio a pagamento su un giornale locale. Nemmeno l’ombra di un comunicato stampa. Così è successo che quella di Immobiliare Nordest sia stata l’unica proposta presentata alla commissione d’asta insediata dal Comune, «consegnata a mano e nemmeno protocollata» ha rivelato Giacomo Giovannini, capogruppo della Lega Nord.
La base d’asta era fissata a 6.430.000 euro, l’offerta ha rilanciato di pochissimo, appena 200mila euro in più. La somma finale non ha raggiunto i 150 euro a metro quadrato. Pochi mesi prima un’altra società legata a Immobiliare Nordest aveva comprato due terreni attigui all’area dell’ex-casello per più di 200 euro il metro. E infatti il Comune sperava di spuntare parecchio di più, tant’è vero che nel bilancio di previsione contava di incassare 7.500.000 euro complessivi.
Un appalto semi-clandestino, hanno protestato i partiti di opposizione, un’aggiudicazione che ha penalizzato i conti dell’ente locale ed è stata tenuta nascosta per mesi ai cittadini. La notizia si è appresa proprio mentre il Comune decideva di modificare la destinazione del terreno posseduto da Aurora, rendendo possibile costruirvi centri commerciali di tipo «superiore». Cioè l’agognato iper. Altro regalo alle coop? In realtà il regalo è doppio. Perché nel frattempo Coopsette e Unieco, ennesimo pezzo grosso reggiano delle costruzioni targate Legacoop, hanno formalizzato la proposta di realizzare il nuovo palasport a costo zero per le casse pubbliche.
L’omaggio non è disinteressato perché in cambio prevede che si sblocchino i veti sul nuovo ipermercato. Infatti sul groviglio di politica e affari tra ente locale e coop si è scatenata a Reggio una forte polemica.
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