Nel mirino un sindacalista e un imprenditore contigui ai due partiti

Un sindacalista vicino alla Lega Nord, Giuseppe Cantoni, indagato. Un imprenditore ritenuto contiguo alla Lega Sud, Pasquale Pedana, ai domiciliari. Altri sette tra funzionari e imprenditori arrestati per corruzione aggravata e turbativa d’asta. Un’indagine della procura di Napoli, condotta dai carabinieri del Noe, scopre un presunto «accordo corruttivo», con promesse di assunzioni e mazzette, tra imprenditori napoletani e tre funzionari del provveditorato alle opere pubbliche della Campania, finalizzato tra l’altro a pilotare, cercando una sponda politica nel Carroccio, la nomina di uno degli arrestati come nuovo provveditore, «al fine di gestire a proprio vantaggio l’esito delle gare di appalto indette dallo stesso provveditorato». Nel mirino, in particolare, l’appalto da 18 milioni di euro per realizzare la nuova sede del polo tecnologico del Cnr nel capoluogo partenopeo. Secondo il gip napoletano Egle Pilla doveva essere aggiudicato alla società dell’imprenditore edile Carlo Coppola (anche lui arrestato), ma il tentativo di pilotare la gara non sarebbe andato a buon fine, perché l’uomo che la «cricca» avrebbe voluto nominare con i buoni uffici della Lega Nord al vertice del provveditorato, il capo dell’ufficio tecnico, Angelo Palazzo, aveva fornito con «approssimazione» i punteggi raggiunti dalle altre ditte nella prima fase di gara.
Di certo dall’indagine emerge il tentativo di «sponsorizzare» la nomina di Palazzo presso l’allora viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli - estraneo all’inchiesta - tramite Pasquale Pedana, imprenditore edile, segretario dell’Unsiau, Unione nazionale sindacati autonomi, e indicato come vicino alla «Lega Sud-Ausonia», che però in una nota ha smentito l’appartenenza di Pedana al movimento. L’uomo, in un’intercettazione tra terzi, viene indicato invece come «uno dei sette del comitato centro sud Italia della Lega». E in un’altra telefonata, il 2 marzo 2011, Pedana accenna in effetti a un progetto politico da portare avanti a livello locale col benestare del Carroccio, spiegando che «è normale che non faranno la Lega Nord al Sud, ma la nomineranno diversamente, pur avendo il loro appoggio». Sempre Pedana, scrive il gip, dietro promessa di un’assunzione del figlio al provveditorato, «propone la candidatura di Angelo Palazzo al posto di provveditore a Giuseppe Cantoni», segretario nazionale dell’Unsiau e vicino al Carroccio, che a sua volta per il giudice «ha avanzato ai vertici della Lega, suo partito di riferimento, la candidatura».
Se gli arrestati napoletani, intercettati, fanno spesso riferimento a esponenti leghisti, definiti «gente seria e di potere», gli stessi inquirenti annotano di aver accertato che «Cantoni non ha potuto incontrare Castelli», ripiegando su un’altra persona non identificata. Emergono anche le pressioni di Pedana per convincere Cantoni, tramite un suo amico, a organizzare, per la nomina di Palazzo, un incontro col presidente della provincia di Como, Leonardo Carioni, considerato più vicino a Bossi dello stesso Cantoni.

Ma la nomina non arriverà mai. Arrivano invece, ad aprile 2011, perquisizioni e avvisi di garanzia. Che non impediscono, anche successivamente, che la «cricchetta» insista nelle - inutili - manovre per spingere Palazzo.

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