La campagna «Io non voglio il falso» è stata presentata ieri allAra Pacis. «È un male oscuro che coinvolge tutti i settori, dalla moda ai farmaci ai giocattoli - ha spiegato il direttore generale della lotta alla contraffazione del ministero, Loredana Gulino - e danneggia le imprese con levasione fiscale e il lavoro nero. Il governo Berlusconi ha inasprito le pene, ma non basta: serve la prevenzione per spiegare cosa cè dietro questo fenomeno». Si parla, in tutta Italia, di un fatturato di 7 miliardi di euro, 5 miliardi in meno di introiti per lo Stato e 130mila posti di lavoro persi. «Una delle prime ordinanze del sindaco Alemanno - ha ricordato lassessore al Commercio Davide Bordoni - fu quella antiborsoni. Nel 2009 sono stati sequestrati un milione di pezzi e 500 persone sono state fermate dai vigili urbani, per i quali abbiamo in mente dei corsi per addestrarli alle sanzioni contro gli acquirenti. Le multe vanno dai 100 ai 7mila euro». «È questa la nostra maggiore difficoltà, far capire agli acquirenti che dobbiamo multarli - ha spiegato la vicecomandante dei vigili urbani, Donatella Scafati - dobbiamo coglierli sul fatto, ed ecco perché stiamo pensando a servizi in borghese».
«In primavera vogliamo lanciare una iniziativa nelle scuole insieme al ministero dello Sviluppo economico e al Comune di Roma: vogliamo distribuire delle magliette ai ragazzi con il logo No al falso », ha annunciato il presidente di Confcommercio Roma, Cesare Pambianchi. «Credo sia importante - ha detto - diffondere la cultura della lotta al falso soprattutto tra i giovani, che sono la categoria che più spesso si ritrova coinvolta». Pambianchi ha infine quantificato in circa un miliardo di euro il giro daffari della contraffazione a Roma, «una cifra spaventosa».
Nelle piazze un week-end anticontraffazione
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