La new wave dei Diaframma alla Casa 139

«Come lunghi echi che di lontano si confondono in un’unità profonda e tenebrosa, vasta come la notte e il chiarore, i profumi, i colori ed i suoni si rispondono». Così, con queste parole tradotte da un testo di Baudelaire, Federico Fiumani presentò la musica dei Diaframma nel gennaio del 1981. Sono trascorsi 27 anni da quel momento definito «new wave» o «post punk», che avrebbe influenzato la musica di tutti gli anni '80 e che può essere preso ad emblema di una corrente fiorentina che prese vita circa 30 anni fa. Non era che uno stile «made in uk» già avviato dai Cure, dai Bauhaus, ma soprattutto dai Joy Division e preso in prestito dal Belpaese. Da allora la band non si è mai persa sulle sue tracce, nonostante ne abbia cambiate, eccome, di formazioni.

Stasera alla Casa 139 (ore 22), la band di Fiumani, che dei Diaframma non è solo il poeta ma anche l’apprezzata voce, presenta la nuova realizzazione, «Donne mie», in versione acustica. Proprio quest’anno è uscito «Il dono», un album tributo alla band.

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