Silvia Kramar
da New York
Non è il black-out che aveva colpito il Nord Est americano nellestate di tre anni fa, dal Canada a New York, ma in molti lhanno già paragonato ai danni causati lo scorso agosto dall'uragano Katrina.
Cè chi ne parla come di un «attentato» politico al quartiere più democratico di una New York e oggi in mano a Michael Bloomberg, sindaco repubblicano. Alcuni lo descrivono come un inferno nel cemento del Queens, quartiere della middle class italiana, greca, russa, indiana e ispanica: un crocevia di nuove immigrazioni.
Da ormai una settimana molte strade sono senza corrente elettrica, vittime di un black-out che ha lasciato 100mila persone senza luce, semafori, frigoriferi, impianti di aria condizionata, soccorsi agli anziani e ristoranti, trasformando il quartiere in una città fantasma nel mezzo della Grande Mela.
La Con Edison, responsabile dellelettricità e del gas cittadino, sta cercando di riparare i danni invisibili di un sottoterra ormai bucato come un gruviera, nel quale uno o più corto circuiti sono stati probabilmente causati dallincredibile uso di elettricità provocato dal caldo record. Alcune centraline del quartiere di Astoria e di Wood Side, nel cuore del Queens, sono già state riparate, ma vi sono ancora almeno 16.000 newyorchesi al buio. Cè già stato un morto: Andres Rodriguez di 60 anni e un cuore malato. Linsopportabile calura del suo appartamento laveva costretto a farsi ripetutamente la doccia, ma la notte non riusciva a dormire; era sceso in macchina, aveva acceso laria condizionata, ma il cuore aveva ceduto.
Sui giornali, come il New York Post, sono apparse vignette in cui operai vestiti da clown che cercano disperatamente di riparare i danni vengono insultati dalla gente che passa. Una situazione così verosimile che ieri il portavoce dellazienda della luce, Burke, ha chiesto agli abitanti «di trattare bene i lavoratori e di salutarli cordialmente». «Deve essere licenziato» ha dichiarato Eric Gioia, rappresentante democratico del quartiere.
Ma ieri mattina Bloomberg ha acceso unaltra miccia: durante una conferenza stampa nel comune di New York, a pochi passi dalle rovine di Ground Zero, il sindaco ha dichiarato che Burke andrebbe applaudito, non licenziato. Lo appoggia il governatore George Pataki, il quale si è rifiutato di dichiarare la «situazione d'emergenza» facendo intervenire gli aiuti federali.
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