Caro direttore,
sono lettore del Giornale dal primo numero ed è la prima volta che scrivo al suo direttore: lo faccio per dare un «cartello indicatore» ai ragazzi che si sono rivolti a lei a proposito del nichilismo.
Vorrei dire loro che, essendosi iscritti a un liceo scientifico, hanno già preso la direzione giusta, quella appunto della scienza e della ricerca: ora devono solo decidere in quali diramazioni inoltrarsi di questo multiforme e affascinante cammino. Lo studio della fisica, della chimica, della biologia o di qualunque altra disciplina, se condotto con il metodo scientifico, oltre a permettere loro di guadagnarsi il pane quotidiano, li aiuterà a dare un senso alla vita e ad acquisire il senso di responsabilità individuale che è lessenza delluomo. Le moderne discipline scientifiche, che si stanno finalmente riunendo con quelle umanistiche, cominciano a farci capire di essere parte di un universo che si evolve verso un ordine sempre maggiore, di cui la vita su questo pianeta (come probabilmente su milioni di altri) è lespressione più alta. Pur rendendo sempre più attuale la domanda che luomo si pone da quando levoluzione lo ha reso tale, cioè che senso abbia la vita, lo studio e la ricerca scientifica ci aiutano a stupirci ogni giorno di più della capacità dei mattoncini della materia di ordinarsi per assumere la forma di una galassia o di una cellula vivente, ma soprattutto ci aiutano a capire che ciò non può avvenire per caso. Purtroppo è assai improbabile che un giorno si arrivi a dare una spiegazione univoca della non casualità dellevoluzione delluniverso, ma è comunque ormai evidente che, da Galileo in poi, è la scienza, e non la rivelazione (pur facendo tesoro degli insegnamenti etici di Gesù Cristo), che ci può avvicinare alla comprensione dellordine che è stato chiamato Dio.
P.S. Ho 68 anni, sono stato educato e cresciuto nella fede cattolica dalla quale mi sono staccato a 20 anni per incompatibilità razionale. Da allora ho fatto per 20 anni il piccolo imprenditore per poi dedicarmi da professionista alla mia passione di sempre: il volo, di cui sono istruttore e riguardo al quale ho scritto diverse pubblicazioni didattiche e divulgative. A tempo libero ho letto quanto più ho potuto di fisica e filosofia, alla ricerca della verità.
Fra le tantissime lettere che sono arrivate sul tema del nichilismo (grazie) questa mi ha colpito per due motivi. Il primo è che il signor Trebbi, che legge il Giornale fin dalle origini scrive oggi, dopo 36 anni, la sua prima lettera per rispondere a un gruppo di liceali. E questa la dice lunga, oltre che sulla generosità dei nostri lettori, sulla capacità di smuovere coscienze e sentimenti che hanno i giovani quando si interrogano su questioni fondamentali. Il secondo motivo per cui la lettera mi ha colpito è che arriva a Dio partendo dalla fisica e dalla biologia. E, nella sua semplicità, senza troppi sofismi e formule astruse, indica una strada (forse La strada) per superare quella contrapposizione tra scienza e religione, su cui così spesso la nostra società si divide.
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